Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:38 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. THE SNIPER
  2. AMUSED TO DEATH
  3. WORLD IN MY HANDS
  4. EMPHASIS
  5. WALKING ON MY SOUL
  6. THE REMEDY
  7. A CARESS DUST
  8. SCARRED

Line up

  • Beppe "Jago" Careddu: vocals
  • Beppe "Jodie" Galli: guitars
  • Mirco "Major" Maggiora: bass
  • Luca "Lux" Bincoletto: keyboards
  • Gaf: drums

Voto medio utenti

Davvero notevole questo “Leaving All Behind”, prima esperienza discografica di un certo spessore degli astigiani Madwork, un breve album auto-prodotto di otto tracce che vede la band cimentarsi in un convincente Progressive Metal dalle tinte moderne, che rispetto alle classiche proposte di questo genere può contare su una considerevole presenza elettronica, tra sonorità futuristiche e campionamenti vari, sulla scia di quanto fatto dagli Eldritch negli ultimi due dischi. Punto di forza della formazione piemontese è certamente la timbrica calda e avvolgente del singer Beppe Careddu, che col suo stile teatrale dona alle composizioni pathos e drammaticità. Mi ha favorevolmente impressionato la forte personalità che emerge dalle canzoni di “Leaving All Behind”: siamo di fronte a canzoni che non cercano affatto di imitare qualche mostro sacro della scena Metal, e va senza dubbio apprezzato il tentativo dei Madwork di creare uno stile personale, un obiettivo che viene centrato più che bene in quasi tutti gli episodi di questo album. Diverse canzoni sono davvero trascinanti, come la bellissima “Amused to Death”, in cui emerge la psichedelia delle tastiere di Luca Bincoletto e della chitarra di Beppe Galli, prima che un ritornello azzeccatissimo colpisca l'ascoltatore in tutta la sua orecchiabilità. “World in My Hands” è invece meno tirata e punta maggiormente sul feeling, malinconica e tormentata, mentre “Emphasis” è più aggressiva, con riff taglienti ed un cantato decisamente più energico. Riuscita anche la ballad “Walking in My Soul”, inquieta e struggente, mentre “A Caress Dust” è una breve e dolce track strumentale in cui Bincoletto e Galli dimostrano una notevole sensibilità musicale, un episodio che mi ha ricordato molto “Dryad of the Woods” dei Pain of Salvation. Anche la produzione di questo cd è tutto sommato più che soddisfacente, la parziale mancanza di potenza viene compensata da una notevole pulizia sonora. Promozione a pieni voti quindi per i Madwork – a questi ragazzi non manca davvero nulla per diventare una realtà consolidata della scena Metal italiana!

Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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