Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:54 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. IN ACHING AGONY
  2. KILLING MY EYES
  3. ONE EAR TO THE EARTH, ONE EYE ON HEAVEN
  4. HOWLING PRAYERS (ACT I)
  5. HE WHOSE HEART IS HEAVY WITH SIN
  6. TEN BARRELS (A SCOURGE FOR THE WORLD, A PLAGUE FOR HIS SOUL) [BONUS TRACK]
  7. SCARS BORN FROM BLEEDING STARS
  8. HOWLING PRAYERS (ACT II) [BONUS TRACK]
  9. MORT-LUISANT
  10. DICING WITH DEATH

Line up

  • Alsvid: Drums
  • Heimoth: Keyboards, Guitars
  • Cyriex: Guitars
  • Black Messiah: Vocals
  • Eguil Voisin: Bass

Voto medio utenti

Misteriosamente scomparsi nell'oblio dopo l'uscita di "Era-Decay" nel 2004, i pionieri francesi del black metal Seth tornano sulle scene con un disco nuovo di zecca.
Nuovo in tutti i sensi.
L'influenza della moderna scena transalpina è, infatti, molto evidente tra i solchi di "The Howling Spirit" sebbene Heimoth e soci abbiano troppa esperienza e classe per non rendere l'album comunque molto personale.
Il risultato di queste scelte è un suono maledettamente oscuro, quasi melmoso, caratterizzato da una ricerca melodica sempre raffinata ed intelligente ed una atmosfera gelida come poche. I Seth si dimostrano compositori di primo livello e riescono a risultare nerissimi senza correre a folli velocità ma preferendo, piuttosto, un approccio più ragionato alla materia del black metal, approccio che si evidenzia, in modo particolare, nell'uso dissonante e "moderno" delle sei corde ed in una sezione ritmica sempre molto varia ed articolata in cui spicca il basso suonato con gusto e tenebrosa attitudine.
L'amalgama di nuovo e tradizionale, di violenza e maestosità, di mai dimenticato approccio sinfonico alla Emperor e fredda asetticità tipica della scena francese odierna, rendono l'album affascinante ed articolato sebbene difficile da ascoltare data la continua metamorfosi sonora che ascoltiamo di brano in brano e la profonda attenzione necessaria a coglierne le molteplici sfumature.
Una cosa è certa: i Seth restano un gruppo di altissimo livello e tra i migliori della scena francese ed il loro improvviso ritorno sulle scene non può che essere accolto con neri brividi di piacere.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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