Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:50 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. WALKING TALL
  2. ROCK DNA
  3. I CAN'T WAIT NOW
  4. BRIDGES
  5. WHAT IT TAKES
  6. SAD TO KNOW
  7. SLIDING THROUGH EMOTIONS
  8. TAKEN IT TOO FAR
  9. SHE CAME ALONG MY WAY
  10. RIGHT NOW OR NEVER
  11. AWAY FROM HERE
  12. TOUCH MY SOUL
  13. ANYTHING

Line up

  • Achim Thiergärtner: Drums
  • Johannes Amrhein: Guitars, Vocals (backing)
  • Matthias Schenk: Vocals
  • Bernhard Schwingenstein: Bass

Voto medio utenti

Gli Shylock giungono alla loro sesta fatica dopo ben 14 anni dall’omonimo debutto discografico e lo fanno con assoluto mestiere, riuscendo ancora nell’intento di scrivere buone canzoni, che alla fine è quello che importa di più. I teutonici fanno parte di quel nutrito gruppo di band che pur proponendo sempre album di buon livello non sono mai riuscite a fare il salto di qualità e rientrare di diritto nella schiera dei migliori.

In questo Walking Tall vengono mantenuti tutti gli elementi che da sempre hanno contraddistinto la musica della band tedesca e che sono comuni a molte band centroeuropee come Shakra, Gotthard, Bonfire e soprattutto gli immensi Scorpions, punto di riferimento e fonte di ispirazione infinita per praticamente ogni gruppo dedito all’hard rock nel vecchio continente.

Eccoci, quindi, di fronte a melodie ariose sapientemente miscelate a riff rocciosi, linee vocali ricercate e refrain catchy. Un mix di elementi che nelle mani del chitarrista Johannes Amrhein e del cantante Matthias Schenk dà vita a un disco di buona caratura, in cui si alternano pezzi davvero ottimi ad altri così così, anche se raramente si tratta di semplici filler.

E’ la title track a fare da opener e si parte subito bene, con un bel riff in pieno stile Scorpions, strofa trascinante e chorus che ti entra subito in testa. La successiva Rock DNA è a mio parere tra le più riuscite, non ha punti deboli e si presta ottimamente ad essere eseguita in sede live. Dopo l’impatto più che buono dei primi due brani il timore che la qualità inizi a calare è forte, ma a quanto pare questa volta gli Shylock sono stati capaci di mantenere alto il livello del loro songwriting e anche se qua e là abbiamo qualche piccolo cedimento, la caratura media delle canzoni è oltre le aspettative.

Tra le più buone possiamo tranquillamente annoverare Bridges con il suo ritornello vagamente USA, Taken It Too Far che tanto ricorda i Gotthard, Right Now or Never che starebbe benissimo su un disco del Bon Jovi di Have A Nice Day e Away From Here con il suo animo più commerciale. Il lavoro si conclude con Anything, dal sapore decisamente diverso rispetto a quanto ascoltato finora, in cui fanno capolino elementi più soft e linee molto più orecchiabili, sebbene questo non vada a compromettere nè la canzone in sè nè l’identità della band, che è perfettamente riconoscibile per tutte le 13 tracce di Walking Tall.

In conclusione si tratta di un album che conferma quanto di buono gli Shylock ci hanno sempre fatto sentire a partire da quel Welcome To Illusion che ha segnato il loro ingresso tra i migliori interpreti del genere, ma che come i precedenti non riesce a fargli fare il tanto agognato salto di qualità, perché l’ombra degli Scorpions è costantemente presente e in alcuni momenti si fa davvero troppo ingombrante.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

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