Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:Sound Riot
Distribuzione:White 'n Black

Tracklist

  1. ARRIVAL
  2. REVIVAL
  3. BROKEN ALLIANCE
  4. WHISPERS
  5. THE INVISIBLE TOUCH
  6. FORGOTTEN PATH
  7. HALLS OF ETERNITY
  8. LIQUID HOURS
  9. MASQUARADE

Line up

  • Jouni Nikula: vocals
  • Arto Räisälä: guitars
  • Teemu Hänninen: guitars
  • Pasi Kauppinen: bass
  • Jari Huttunen: drums
  • Henrik Klingenberg: keyboards

Voto medio utenti

Nonostante il titolo, questo album dei finlandesi Requiem ci mette un po' a prendere il via. Dapprima abbiamo uno strumentale che dà anche il titolo all'album ed a seguire troviamo "Revival", che ha una lunga parte introduttiva, con le chitarre in fuga accompagnate dal resto della band. Non che il resto di "The Arrival" si faccia poi multare per "eccesso di immediatezza", forse solo i due chitarristi rischiano un richiamo per il lavoro straordinario a cui sottopongono le loro sei corde. In qualche frangente il passato Death Metal del gruppo fa fugacemente capolino, come ad esempio il cantato aggressivo all'inizio di "Revival" e su alcuni passaggi di "Liquid Hours", piccoli episodi, perché per la maggior parte delle volte Jouni Nikula canta pulito, ricordando Fabio Lione e James LaBrie ma anche, in misura minore, Timo Kotipelto. Quanto sopra non evita quindi ai Requiem di poter essere tranquillamente indicati come una band di Metal Neoclassico, indubbiamente influenzata da Yngwie Malmsteen. Sarà pure un coincidenza, ma anche qui la voce è spesso messa in secondo piano, anche se in questo caso a favore del lavoro complessivo dei vari strumentisti che compongono il gruppo. In realtà il cantante Jouni Nikula è autore di un'ottima prestazione, abile ad usare vari registri e nell'entrare nello spirito delle canzoni, solo che l'uso di lunghe fughe strumentali, che talvolta sfociano nella musica classica ("Whispers", un brano in crescendo dall'interessante apertura di tastiera) o nel progressive ("Halls of Eternity"), ha un ruolo evidentemente importante del songwriting dei Requiem. Aspetto questo gestito in toto proprio dai due chitarristi Arto Räisälä e Teemu Hänninen... e si sente! Il loro lavoro trova i migliori risultati su "Liquid Hours", che passa con disinvoltura dal power allo speed metal, in un contesto quasi teatrale. Sicuramente meno immediato ed accessibile dei lavori di gruppi come Sonata Arctica o Thunderstone, ma se amate un songwriting ricco ed articolato, con delle chitarre sempre presenti ed aggressive, i Requiem potrebbero darvi anche maggiori soddisfazioni.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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