Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:49 min.
Etichetta:Agonia
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. HELVETESTONER
  2. DOPT I OHELIGT VATTEN
  3. AFSKED
  4. AENDALYK
  5. DODEN STYR LIVET
  6. GRAVGAARDSPALM
  7. AFGRUNDVISIONER
  8. OTFAERD

Line up

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Minimale, essenziale, curato, intenso, passionale... sono tanti gli aggettivi con cui si potrebbe descrivere l'ultimo (probabilmente per sempre, se il gruppo terrà fede alla sua promessa di scomparire dalla scena black metal) lavoro degli Armagedda, senza riuscire a catturarne la natura in modo completo. Già dall'artwork si capisce che qualcosa è cambiato, che gli svedesi questa volta hanno fatto sul serio puntando a dare maggiore professionalità ad ogni aspetto della loro proposta. Quell'attrazione così esplicitamente dichiarata, a volte ai limiti del ridicolo, nei confronti della musica dei Darkthrone si è magicamente dissolta lasciando spazio a canzoni più personali ed interessanti, ma allo stesso tempo coinvolgenti come quelle di "The Final War Approaching". La strada scelta dagli svedesi - in antitesi rispetto ai gruppi dei connazionali - è quella dell'atmosfera, piuttosto che della velocità: otto mid-tempos che non diventano mai pesanti grazie alle soluzioni stilistiche scelte dal gruppo. Ad esempio le chitarre pulite sparse qua e là, a dare un senso di antico che è possibile riprovare anche nell'approccio vocale, spesso sussurrato, recitato. L'ombra dei Khold e dei Satyricon è sempre in agguato, soprattutto per la produzione e la scelta dei suoni, ma anche per un paio di pezzi sorretti da riff groovy che riportano direttamente ai tempi di "The Shadowthrone". "Afsked" e "Doden Styr Livet" si dipanano in questo modo, tra momenti più ritmati in cui il basso diventa elemento fondamentale, e classiche accelerazioni per movimentare i tempi. A lasciare sconcertati è la calma e la dedizione con cui il gruppo riesce a riempire questi tre quarti d'ora, con pezzi piuttosto lunghi di cui quasi non ci si rende nemmeno conto. Segno che gli Armagedda possono essere inseriti a buon merito nei grandissimi, anche se questo riconoscimento giunge un pò tardivo viste le ultime vicende della band svedese. Peccato, perchè un black metal così spontaneo e genuino ultimamente stava diventando raro come il platino.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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