Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. COUNTER CULTURE COMPLEX
  2. NO; I'M IN CONTROL
  3. YOUR HEARTWARMING STORY MAKES ME SICK
  4. THE TERROR PULSE
  5. THE PROMISES OF GOD
  6. ROMEO MUST NEVER KNOW
  7. SECRET VASECTOMY
  8. FIGURE YOUR LIFE OUT
  9. DAEODON
  10. WHY DON'T YOU JUST QUIT?
  11. MONOMYTH

Line up

  • Jesse Matthewson: Vocals, Guitars, Bass, Piano, MicroKorg
  • Shane Matthewson: Percussion
  • Andrew LaCour: Bass, Vocals

Voto medio utenti

Giunti al quinto lavoro in studio, i canadesi KEN Mode (se ve lo state chiedendo, KEN sta per “Kill Everyone Now”) ripropongono la loro formula vincente già vista solida e padroneggiata in Venerable: suonare per prendere a randellate in volto l’ascoltatore.
Lo si capisce subito, sin dai primi pezzi di Entrench, che le influenze di Unsane e Helmet, che quell’attitudine diretta ma mai scontata, la maniera di comporre, breve e senza fronzoli, la cattiveria e la ruvidezza hardcore durissime a morire sono tornate e sono più in forma che mai. C’è dentro tutto quel che ha caratterizzato tanto il gruppo di Winnipeg quanto l’intera scena noise rock tra anni 90 e primi 2000: brani concisi, d’impatto che tuttavia sanno inventare sempre qualche novità, qualche nota di freschezza che li fa deviare da una potenziale formula scontata.
Non c’è imitazione di questo o quel modello in Entrench, sebbene sia ben chiaro cosa i KEN Mode abbiano in mente mentre suonano: piuttosto, c’è la sicurezza e la familiarità di suonare qualcosa che viene tanto dal cuore quanto dalle viscere e dalla testa. I fratelli Matthewson, infatti, masticano questo linguaggio ormai dal 2003, un codice musicale fatto di strutture ritmiche veloci e schizofreniche, riff di chitarra dissonanti, ipnotici e testi urlati in faccia all’ascoltatore: una maniera per esprimere una rabbia moderna, claustrofobica e mai pienamente consumata.
Nell’opener Counter Culture Complex, così come nella mastodontica The Promises of God e nella disperate Figure your Life Out e Daeodon ci sono delle aperture melodiche che fanno respirare ritornelli o stralci di cori, imprimendoli nella memoria, preparando l’ascoltatore al successivo assalto sui propri timpani, portato in toto da veri e propri pezzi classici dell'hardcore/noise come No; I'm In Control, Your Heartwarming Stories Make Me Sick, secret Vasectomy o la più cupa e lenta The Terror Pulse.
Da notare anche la presenza di un pezzo come Romeo Must Never Know, che strizza quasi l’occhio a suggestioni post rock, aperte, chitarristiche e sorprendentemente pulite, trasognate, senza mai però perdere il gusto per la causticità e la pesantezza di un sound inconfondibile. Una sorta di ripresa ed espansione maturata delle sonorità sperimentate con The Irate Jumbuck su Venerable.
A chiudere, un perfetto commiato arriva con la frenetica e breve Why Don’t You Just Quit? seguita da Monomyth, pezzo atmosferico, corale, in assenza di voce e sezione ritmica, in cui la chitarra dialoga con archi, pianoforte e sintetizzatori, proponendo una faccia deiKEN Mode che sa tanto di quiete dopo una tempesta perfetta: assolutamente non scontata e non fuori luogo.
Dischi simili, fatti di pura rabbia, aggressività e attitudine, a volte, ti mettono proprio in pace con il mondo.
Recensione a cura di Antonio Enoth Cassella

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.