Copertina 7

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2004
Durata:35 min.
Etichetta:Victory
Distribuzione:Get Smart

Tracklist

  1. KEEP DANCIN'
  2. LOVESICK
  3. MOVE FORWARD
  4. SOMEWHERE IN THE CITY
  5. UNDER SUSPICION
  6. YOUTH EXPLOSION
  7. SEARCHING FOR GROUND
  8. TURNAROUND
  9. IT WON'T DIE
  10. IN MY HEAD
  11. MIDNIGHT STRIKES

Line up

  • Johnny Madcap: vocals, guitar
  • Ace: lead guitar
  • Lee LeBaigue: bass
  • Jake Margolis Beil: drums

Voto medio utenti

Pur essendo una band di recente formazione (la loro nascita risale al 1999) i californiani Madcap sono già giunti al traguardo del terzo album (i capitoli precedenti, intitolati "Stand your ground" e "East to west", sono usciti rispettivamente nel 2001 e nel 2002). Basta ascoltare anche pochi pezzi di "Under suspicion" per rendersi conto che questo non è il solito gruppo punk-rock usa e getta, ossia uno dei tanti cloni di Green Day o NOFX... Per fortuna il quartetto non ci pensa neanche a proporre canzoni tutte uguali l'una all'altra e soprattutto si rifà a modelli ben diversi da quelli a cui si ispirano i suddetti cloni. I brani presenti in questo lavoro sono molto più influenzati dal punk storico inglese che non da quello più "moderno" (!) e americano, infatti i Madcap non nascondono di amare profondamente gente come The Clash, Buzzcocks e The Jam. La loro musica comunque non suona affatto old-fashioned, anche perché i quattro hanno saputo rielaborare tali influenze in chiave attuale, mescolandole con generi come il reggae, il rock anni ottanta (quello europeo però...) e anche qualcosina di alternative (tanto per fare un esempio non mi stupirei di scoprire che tra i componenti della band c'è qualche estimatore dei Pixies...). Insomma, come avrete capito ci sono tutti gli ingredienti per fare un disco molto interessante, di qualità decisamente superiore alla media. Le undici tracce presenti sono in media piuttosto belle, ma ce ne sono alcune in particolare che hanno attirato la mia attenzione, vedi ad esempio "Lovesick", una canzone dove punk e new wave si fondono in maniera perfetta dando origine a un sound particolare e accattivante, oppure "Move forward", che sembra quasi la versione metallizzata di un pezzo dei Clash, ma anche "Youth explosion" (che in certi momenti mi ha ricordato moltissimo "New rose" dei The Damned) e la titletrack (con le sue irresistibili sonorità a metà strada tra reggae e rock). Personalmente mi sentirei di consigliare l'ascolto di "Under suspicion" ai fan dei Rancid, perché tutto sommato ci sono parecchie similitudini tra il materiale contenuto in questo cd e quello solitamente proposto da Lars Frederiksen e compagni, e più in generale a tutti coloro che apprezzano il punk nelle sue versioni più contaminate e meno ortodosse.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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