Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:44 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. THE DEAFENING
  2. OURS IS THE STORM
  3. DECOLONIZE THE MIND
  4. THROUGH TREACHEROUS FLAMES
  5. ASCEND TO CHAOS
  6. WALK WITH FIRE
  7. MY NIGHT IS STARLESS
  8. BLACK TOMB
  9. BETWEEN US AND ANNIHILATION
  10. SLAYING THE WOLF WITHIN
  11. BACK TO THE SOUL
  12. GUARDIAN OF ASHES

Line up

  • Benjamin Donath: bass
  • Sebastian Heldt: drums
  • Tobias Buck: guitars
  • Stefan Keller: guitars
  • Benjamin Hilleke: vocals

Voto medio utenti

I tedeschi Neaera, nome che deriva dalla mitologia greca, girano i palchi di tutta Europa ormai da 10 anni, anche se il loro nome non è, loro malgrado, uno dei più conosciuti del panorama deathcore mondiale.

Dico loro malgrado perchè i 6 album sfornati dalla band tedesca in questi anni sono tutti di buon livello e quest'ultimo "Ours is the Storm" non fa eccezione, anzi.
Meno conosciuti dei più famosi colleghi (alcuni anche conterranei) Caliban, Soilwork, All That Remains e compagnia cantante, i Neaera propongono un deathcore altamente incazzoso e incazzato, che non punta tantissimo sulla tecnica (pur ottima, soprattutto dal punto di vista chitarristico) quanto sull'irruenza e sulla violenza, sia dal punto di vista strumentale sia da quello vocale.
E proprio sulla prestazione di Benjamin Hilleke mi vorrei soffermare: trattasi di un vocalist davvero clamoroso, padrone di un growl/scream da far accapponare letteralmente la pelle, in grado di trasformare qualsiasi melodia in un terremoto.
I suoi compagni, come già citato, non sono da meno: un ascolto alla prima traccia omonima "Ours is the Storm", che fa seguito all'intro "The Deafening", è sufficiente per rendersi conto delle qualità dei tedeschi e della linea musicale che il disco si appresta a mantenere.
Ogni canzone ci viene sparata in faccia con la violenza di una tempesta, come da titolo dell'album, senza lasciar un minimo spazio alla tranquillità: per i Neaera non ci sono scialuppe di salvataggio o isole felici, solo mare roboante e schiumoso. Le varie canzoni che compongono l'album, bisogna ammetterlo, non sono così ben scritte da risultare molto differenti tra di loro, ma la potenza che ognuna di esse esprime riesce senza dubbio a distogliere l'attenzione da questo problemuccio di songwriting.

Insomma, "Ours is the Storm" è un disco estremamente solido da parte di una band costante e coerente, che meriterebbe decisamente più attenzione di quella che gli viene concessa. Non inventano nulla, non c'è nulla di nuovo qui dentro, ma quello che vi si trova non è qualcosa che può lasciare totalmente indifferenti.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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