Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:44 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. REDEMPTION BLUES
  2. STRAIGHT INTO YOUR GRAVE
  3. YOUNGBLOOD
  4. THERE GOES A LADY
  5. SHOW AND TELL
  6. CARDS WITH THE DEVIL
  7. PRETTY LITTLE SUNSHINE
  8. THE OPEN SEA
  9. THIS ENDS HERE
  10. THE KING IS DEAD

Line up

  • Toschie: vocals
  • Ice Dale: guitar
  • Thomas Tofthagen: guitar
  • Kjetil Greve: drums
  • Espen Lien: bass

Voto medio utenti

Ascolti “Youngblood” degli Audrey Horne e la prima impressione è che il morbo del “vintage” al quarto “attacco” abbia perfezionato i suoi effetti infettivi.
I segni inequivocabili di una certa passione per la “tradizione” si erano, infatti, già manifestati anche nei dischi precedenti, ma è innegabile che in questo primo albo per la Napalm Records i norvegesi abbiano dato libero sfogo a tutte le loro pulsioni più “classiche”, relegando gli influssi “moderni” (grunge, alternative, …), che pure avevano reso così intrigante la loro proposta, a sporadiche, sebbene non marginali, suggestioni uditive.
Opportunismo o reale esigenza artistica (magari entrambe …), quello che conta, in fondo, è il risultato, soprattutto perché il gruppo appare assai a suo agio in questo clima sonoro in piena celebrazione dell’hard n’ heavy tra seventies ed eighties, dimostrandosi in grado di sfidare senza troppi timori i grandi protagonisti odierni del rock di stampo revival-istico.
Ci sono forza e gusto espressivo nelle composizioni degli Audrey Horne, e se vi piacciono la NWOBHM e l’hard rock viscerale non farete fatica ad apprezzare il ricco contenuto di questo Cd, in cui Budgie, Thin Lizzy, Deep Purple, Saxon e Aerosmith sembrano “rivivere” attraverso le mosse sagaci e competenti di un manipolo (iper-tatuato) di loro devoti estimatori.
“Redemption blues”, in tale contesto, appare un’opener davvero perfetta: il "tiro" del british metal e delle sue twin-guitar armonizzate si fonde con una linea melodica avvincente, pilotata con intraprendenza dall’ottimo Toschie, cantante di “razza” dalle capacità interpretative sempre appropriate e convincenti.
“Straight into your grave” sfrutta in pratica la medesima formula, ma un pizzico di superiore “affabilità” vocale mi ha fatto immaginare, a tratti, di assistere ad un’improbabile jam-session tra R.E.M. e Saxon (ok, forse ho bisogno di riposo …).
L’hard-blues della title-track, e il trattamento “rinfrescante” che i nostri applicano al nobilissimo genere, rappresentano un altro momento importante di una raccolta che con “There goes a lady” si colora vividamente di Porpora, con la frizzante “Show and tell” ammalia all’istante e con “Cards with the devil” aggiunge all’impasto sonico un suggestivo influsso di matrice prog, veramente coinvolgente.
A rendere ancora più completo lo scenario commemorativo del rock settanta-ottantiano, mancava ancora il contributo disinvolto dello sleaze, ed ecco che "Pretty little sunshine” sembra voler colmare la lacuna, mentre tocca a “The open sea” sorprendere l’astante con una miscela straordinaria di Masters Of Reality, Deep Purple e A Perfect Circle, sottolineando l’abilità della band nel far convivere “vecchio” e “nuovo”, una qualità rara probabilmente non sfruttata in maniera pienamente adeguata.
Chiusura riservata alla vaporosa “This ends here”, forse la meno efficace del programma, e a “The king is dead”, che, invece, riserva un altro interessante esempio di “contaminazione” ragionata, fascinosa nel suo incedere magniloquente e ad “ampio respiro”.
“Youngblood” arriva a confermare il ruolo significativo degli Audrey Horne nell’ambito del panorama musicale contemporaneo, identificando al contempo, con buona probabilità, il terreno migliore (accidentalmente anche uno dei più apprezzati dal business discografico attuale …) per veder germogliare la loro notevole personalità, che vorremmo ancora più rigogliosa … molto bravi, comunque.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.