Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:52 min.
Etichetta:Lunatic Asylum Records
Distribuzione:Gatti Promotion

Tracklist

  1. THE CHANT OF FURIES
  2. HEKATE - EN EREBOS PHOS
  3. PERSEPHONE
  4. ANUBIS
  5. THE ILLUSIONIST
  6. MEDUSA
  7. THE VEIL OF NEITH
  8. SIX GRAINS OF POMEGRANATE
  9. NIGHT'S MASTER (AZHRARN & SIVESH)
  10. LAMIA
  11. LOVE FOR ENDYMION
  12. LUCIFER’S BALLADE
  13. TITAN - EXTRATERRESTRIAL SUICIDE
  14. LUCIFER’S LULLABY

Line up

  • Morgan Lacroix: Vocals
  • Terry Horn: Guitars, Keyboards, Vocals
  • Max Rivers: Bass
  • Furyo: Drums

Voto medio utenti

Ho sempre ascoltato i Mandragora Scream con un discreto interesse anche se non sempre ne sono stato entusiasmato, anzi a dire il vero dopo A Whisper of Dew già lo stesso Madhouse mi sembrava troppo pomposo e Volturna non mi aveva convinto per niente. Questa volta invece…

La band di Morgan Lacroix torna con Luciferland, un concept dalle forti pretese; qualche tempo fa è stato lanciato il video di “Medusa” primo estratto dell’album, un brano abbastanza impacciato (di gran lunga il peggiore dell’album) con un chorus che lascia realmente di sasso per non parlare poi del clip, improponibile. Scelta quanto mai errata per presentare un album che, contrariamente a questa infelice premessa, mostra pieghe avvincenti.
Dopo essersi addentrata in studi esoterici, archeologici e linguistici insieme ad esperti dei settori (questo è quanto ci comunicano), la singer congegna Luciferland, terra simile alle leggendaria Atlantide, in cui il mito ebbe inizio. I protagonisti sono divinità e personaggi mitologici, per lo più appartenenti alla tradizione greca/romana con l’eccezione di Anubi e Neith (da quella egiziana), di Azhrarn e Sivesh (presi in prestino da “Tales from the Flat Earth” di Tanith Lee) e del padrone di casa che in questi ambiti ha sempre avuto una presenza non del tutto definita anche se più che di Lucifero si parla di divinità lucifere, ovvero portatrici di luce; figure, queste, tutte unite dal binomio luce/oscurità che ha contraddistinto i loro miti e un tempo guardate con altri occhi.
Musicalmente per la maggiore si discostano abbastanza dal gothic tipicamente vampiresco che riprendono solo a tratti per abbandonarsi ad armonie leggermente più solenni, come impone il progetto, almeno per quanto questo sia possibile dato il genere.
L’accostamento testi-musica è comunque molto pertinente e la teatralità sulla quale tutto è impostato degna di nota e curata.

“The Chant of the Furies” è un’intro con la quale dei bisbigli ci invitano minacciosamente a intraprendere quello che a loro dire è anche un percorso iniziatico riportando a nuova vita questi personaggi ormai in gran parte demonizzati, con il finale epicheggiante caratterizzato da un coro in latino; segue “Hekate - En Erebos Phos” (azz…ha studiato davvero la Morgan!), brano molto appassionato ed evocativo nella sua pacatezza come del resto anche la successiva “Persephone” dalle peculiarità più cupe e un cantato appena graffiato. “Six Grains of Pomegranade” la troviamo più avanti ma completa il pezzo appena citato almeno nell’argomentazione: questa volta incontriamo della vocals al maschile per la serenata spavalda di Ade supportata da arie minimaliste. Insolito “Anubis” con le chitarre molto più avanzate anche se dal sapore metalcore; in “The Illusionist” chitarre e tastiere trovano la giusta intesa realizzando un sound tipico da Mandragora ma più levigato, ed eccoci a “Medusa”, non la guardiamo nemmeno (non si sa mai!) e passiamo a “The Veil of Neith” costruita su melodie che richiamano l’Egitto, con ancora una volta una voce maschile e un passaggio in una lingua sconosciuta; “Night's Master” è un brano dal ritmo coinvolgente, appena mieloso, al contempo energico mentre con “Lamia” e “Love for Endymion” danno sfogo alle atmosfere notturne tipiche della loro opera. "Titan” anch’esso dall’essenza gotica e un po’ angosciato. Quanto alla “Ballade” di Lucifero non è proprio una ballata in senso stretto, somiglia piuttosto una sonata dominata da un romanticismo decadente mentre la “Lullaby” una nenia sussurrata e una dichiarazione d’intenti verso questa ricerca.

Il songwriting è molto suggestivo, l’album efficace e maturo, forse troppo ragionato e per questo non sempre incisivo come dovrebbe, molto spazio è lasciato all’interpretazione vocale, fortunatamente quasi sempre caparbia, la quale concede a questo disco di farsi testimone del buon momento attraversato dai Mandragora Scream.

Luciferland è disponibile in esclusiva sul sito della band o dal portale Gattimusic, ogni copia è personalizzata e contiene una pergamena con l’autografo e su impresso il bacio di Morgan… serve altro?



Recensione a cura di Salvatore Sanzio

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.