Illogo - La Sorgente Del Punto di Rotazione

Copertina 9

Info

Anno di uscita:2012
Durata:31 min.

Tracklist

  1. APPROACHING THE NEBULA
  2. INORGANICO
  3. NEW ICON
  4. HYBRID CODE
  5. MORPHOGENIC
  6. NOVE DITA
  7. LA FOLLIA
  8. ROTATION POINT SOURGE
  9. ELECTRIC ELEPHANT

Line up

  • Erik Fransson: vocals
  • Sergio Occhipinti: guitars
  • Federico Tidona: bass
  • Riccardo Cascone: drums

Voto medio utenti

Posso dire con orgoglio di essere stato uno dei primi (se non il primo in assoluto) ad aver scoperto gli Illogo e ad aver scommesso su di loro.
Sin da quel demo, “Isteresi”, emergevano chiare le stigmate di una band personale, fuori dagli schemi. Ci sono voluti circa sei anni per dare un seguito all’ottimo debutto “When Liquids Stay Dry” e dobbiamo dire che l’ascolto del nuovo “La Sorgente Del Punto Di Rotazione” ci fa dire che ne è valsa la pena.
Questo disco è autoprodotto ma la band ha comunque deciso di fare qualcosa di particolare. Oltre al classico cd con custodia in plastica hanno creato un packaging con scatoletta di metallo rettangolare sulla quale sono incisi titolo e tracklist, all’interno c’è una chiavetta usb con le serigrafie della band e contenente le tracce audio e video, con in più un mini booklet con le illustrazioni di Stefano Ricci.
Tenendo fede al concept, che vuole gli Illogo non sentirsi rappresentati da alcun moniker se non dal proprio logo, ovvero un volto con una ferita al posto della bocca, la band riesce nell’impresa di vivificare il proprio suono, suono che è concetto più ampio di musica.
Gli Illogo danno peso e corpo a sensazioni quali l’angoscia, l’inquietudine, la paura, il terrore. Tutte sensazioni che diventano mastodontiche lungo la durata dell’ascolto del disco.
Il continuo non dare punti di riferimento, con una sezione ritmica che non ne vuole sapere di stare dentro schemi prefissati, le incursioni improvvise di elementi alieni, quali l’elettronica o fiati indiavolati, l’inveterato screaming di Erik Fransson, di tanto in tanto preso a pugni da un cupo growl, regalano all’ascoltatore una sensazione di spaesamento, di disagio psichico.
L’incedere schizofrenico e assolutamente malato dei pezzi manda in paranoia e disturba Un pezzo come “New Icon”, pur durando meno di due minuti, sembra non finire mai…pesante, malato, disturbante.
Mentre ascoltavo il disco, vuoi anche grazie all’aspetto visuale, mi si formava nella mente il ricordo di una sensazione che solo opere come “Sadness Will Prevail” dei Today Is The Day e l’allucinante opera del maestro Elias Mehrige, l’inquietante “Begotten”, mi avevano fatto provare prima.
Questo disco è un inno alla follia, e non è un caso che una delle tracce consista in un sample estrapolato da qualche trasmissione televisiva che tratta appunto della follia.
Tentare di descrivere i pezzi è impresa vana, bisogna ascoltarli, viverli, sperando di sopravvivere al carico di marciume sonoro che li Illogo riverseranno ne vostri padiglioni auricolari.
Di una cosa sono certo, dopo vi sentirete sporchi.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.