Threshold - Clone - Definitive Edition

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:77 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. FREAKS
  2. ANGELS
  3. THE LATENT GENE
  4. LOVELORN
  5. CHANGE
  6. LIFE'S TOO GOOD
  7. GOODBYE MOTHER EARTH
  8. VOYAGER II
  9. SUNRISE ON MARS
  10. FREAKS (LIVE IN PARIS)
  11. CHANGE (LIVE IN PARIS)
  12. THE LATENT GENE (UNCUT VERSION)

Line up

  • Andrew ‘Mac’ McDermott: vocals
  • Karl Groom: guitars
  • Nick Midson: guitars
  • Jon Jeary: bass
  • Richard West: keyboards
  • Mark Heaney: drums

Voto medio utenti

1998 … per i Threshold è giunto il momento del “Clone” … ovviamente stiamo parlando solo del titolo del loro quarto studio-album e non di un’improvvisa esigenza imitativa, caratteristica che peraltro non ha mai fatto parte del nobile DNA del gruppo britannico.
I pericoli dell’ingegneria genetica fanno da intreccio narrativo ad un disco che conferma (dopo la maggiore melodrammaticità degli esordi) l’approccio artistico orientato ad una forma abbastanza rigorosa di prog-metal e vede l’ingresso del vocalist Andrew ‘Mac’ McDermott (ex Sargant Fury, scomparso prematuramente nel 2011), dotato di una laringe stentorea e tersa (più simile a quella di Glynn Morgan che non al passionale strumento della fonazione modulata posseduto dallo “storico” Damian Wilson) sicuramente molto adeguata alla situazione.
Come sempre permane, anche in tale contesto, la personalità di una band dallo stile piuttosto riconoscibile e dalla sensibilità non banale, aspetti evidenti soprattutto in brani decisamente intriganti come "Angels” (una mutevole girandola sensoriale …), “The latent gene” (l’atmosfera è a tratti fin troppo Queensryche-esque, ma lo sviluppo armonico è nell'insieme degno di ammirazione …), l’intensa e fosca "Lovelorn”, "Goodbye Mother Earth” (tra Dream Theater e Pink Floyd) e ancora la suggestiva “Voyager II” (il crescendo emotivo è da brividi …) e la nuovamente Floyd-iana “Sunrise on Mars”, mentre non dispiacciono al contempo gli strappi maggiormente aggressivi di “Freaks”, in cui i nostri dimostrano di saper gestire piuttosto bene la “materia” imbevendola di flussi melodici ed enfatici di notevole suggestione.
Altrove emergono episodi leggermente meno efficaci (“Change”, piacevole eppure forse un po’ troppo prevedibile, “Life's too good” non perfettamente “a fuoco” …), a completare il programma di un lavoro globalmente un po’ troppo “convenzionale” per gli elevati standard artistici dei Threshold e tuttavia meritevole di attenzione.
L’Edizione Definitiva della Nuclear Blast prevede, come di consueto, una gradita sezione bonus, qui rappresentata da un paio di brani live catturati a Parigi nel 2001 e da una versione uncut dell’ottima “The latent gene” … materiale di buona qualità, sebbene non particolarmente “determinante” per la valutazione finale.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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