Copertina 7,5

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2004
Durata:58 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FUTURE REMINESCENCE
  2. TRAVELLER
  3. ORIGIN
  4. SEALED CHAMBERS OF ELECTRICITY
  5. THE WEIGHT OF WIND
  6. RESONANCE
  7. RELATE (DIALOGUE)
  8. CYCLUS
  9. CIRCLED
  10. THE INNER OCEAN HYPOTHESIS
  11. QUINTESSENCE
  12. THE WONDER

Line up

  • Vintersorg: vocals
  • Oystein G. Brun: guitars
  • Lars A. Nedland: keyboards
  • Asgeir Mickelson: drums, bass

Voto medio utenti

Dopo vari ritardi dovuti alla fuoriuscita del bassista Tyr, i Borknagar finalmente tornano con "Epic", successore dell'ottimo "Empiricism". Questo è ormai il secondo lavoro che vede alla voce Vintersorg e la sua presenza si conferma vincente ancora una volta. Le composizioni presenti in "Epic" sono quanto di più complesso e particolare la band abbia mai scritto e canzoni come "Origin" o "Circled" ne sono la prova. In ogni caso le caratteristiche primarie del sound Borknagar sono sempre presenti e i punti di contatto con "Empiricism" sono molteplici...sarà per la voce di Vintersorg, sarà per il massiccio uso di tastiere anni '70. Si parte con "Future Reminenscence" una delle songs più dirette dell'album, veloce e molto vicina a quella "Genuine Pulse" che apriva lo scorso disco. Si va avanti con una manciata di canzoni dal non propriamente facile approccio ma dalla grande potenzialità come "Traveller", "Origin" e "Sealed Chambers of Electricity". Proseguiamo con il classico inframmezzo di piano/synth e batteria "The Weight of Wind" per poi entrare in pieno nella seconda parte del disco che continua e conclude l'epico viaggio nel pazzo mondo dei Borknagar con grandi songs come "Circled" (bellissime le linee di voce pulita) o "Quintessence", feroce song più vicina al black metal tradizionale. Per tutti i fan della band, "Epic" si presenta come una grandissima conferma e l'acquisto è sicuramente d'obbligo! Per chi non avesse mai ascoltato la creatura di Oystein G. Brun e soci, consiglio di iniziare pian piano dagli esordi con "The Olden Domain" (con Garm di Ulver e Arcturus alla voce) per poi continuare con i due dischi che vedevano l'ormai bass player dei Dimmu Borgir Vortex alla voce, ovvero "The Archaic Course" e "Quintessence". Approderete poi al periodo meno black metal e più particolare e introspettivo di "Empiricism" e di "Epic" per l'appunto, in modo da farvi un'idea generale del percorso concettuale e stilistico di questa strana ma fenomenale band norvegese. In definitiva quindi, siamo di fronte a un lavoro particolare e carico di sfumature diverse per un disco che apprezzerete sempre di più, ascolto dopo ascolto.
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras
The Wonder

Bello! un pò troppo complesso e un filo dispersivo secondo me... ma questo è un gran gruppo!

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