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Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:56 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MANUS DEI
  2. SACRIMONY (ANGEL OF AFTERLIFE)
  3. ASHES TO ASHES
  4. TORN
  5. SONG FOR JOLEE
  6. VERITAS
  7. MY CONFESSION
  8. SILVERTHORN
  9. FALLING LIKE THE FAHRENHEIT
  10. SOLITAIRE
  11. PRODIGAL SON
  12. CONTINUUM

Line up

  • Sean Tibbetts:bass
  • Thomas Youngblood: guitars
  • Casey Grillo: drums
  • Oliver Palotai: keyboards
  • Tommy Karevik: vocals

Voto medio utenti

Inserito il 05 nov 2012 alle 01:22

peraltro ho appena notato che karevik mi ricorda salvatore de "il nome della rosa" http://agaudi.files.wordpress.com/2008/05/alan-camara-monje-salvatore.jpg

Inserito il 05 nov 2012 alle 08:17

Al di là del resto, che non mi interessa proprio, come i Kamelot del resto, credo che il punto chiave della rece sia: chi non paga i cd (perchè li riceve aggratis o li rubacchia dalla rete) si accontenta ed esalta di tutto.... troppo facile.

Inserito il 05 nov 2012 alle 08:28

totalmente d'accordo con la rece, tranne su un punto. Per me i primi due album dei Kamelot sono semplicemente fantastici: un tentativo riuscito di mescolare i Crimson Glory con il metal maideniano. Mark Vanderbilt è il mio idolo: una specie di Dickinson che canta come Midnight. Per come sono andate le cose ha fatto bene a distaccarsi dal mondo Kamelot. Da Siege Perilous in poi per me è tutto happy metal...

Inserito il 05 nov 2012 alle 09:17

Bella recensione...descrive il disco in maniera perfetta!!! In effetti non c'è un pezzo che si salvi per intero! Alcuni passaggi non sono male ma è veramente poco per una band come i Kamelot! 5 più che giusto! Spero per il bene di Tommy Karevik che ci sia un cambio di rotta o che almeno continui a fare album con i Seventh Wonder....

Inserito il 05 nov 2012 alle 10:14

Io una mezza idea me l'ero fatta con il singolo, ora la recensione del Graz me ne dà conferma: meglio evitare questo disco...

Inserito il 05 nov 2012 alle 11:05

Ritorno in pompa magna per i Kamelot con questo nuovo spettacolare album dopo le ultime due scialbe prove in studio. Prestazione sopra le righe per la new entry Tommy Karevik che si rivela essere una spanna sopra a Khan soprattutto sulle tonalità più alte.

Inserito il 05 nov 2012 alle 11:15

Nulla da aggiungere, recensione al solito prefetta (provocazioni compresissime!). Karevik farà bene a meditare uno split immediato, per potersi così concentrare sui Seventh Wonder, che almeno nel loro campo (prog-metal melodico) godono di crescente considerazione (contrariamente a questi Kamelot in caduta libera).

Inserito il 05 nov 2012 alle 12:17

Non sono d'accordo, per me è un gran disco, superiore in tutto e per tutto a Ghost Opera e Poetry For The Poisoned. Anche se i livelli di Karma e Black Halo non li raggiunge

Inserito il 05 nov 2012 alle 12:46

L'avrei voluta firmare io questa recensione. Condivido ogni parola!

Inserito il 05 nov 2012 alle 13:47

Hai perso la capacità di sognare (super-cit.)! Tranquilli tutti, l'ottimo Karevik starà (benissimo) lì finchè Khan non si fa tornare la voglia, a mio avviso il disco è fatto apposta per permettere ad un Khan rientrante di poterlo cantare senza lasciarci un'ernia.

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