Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:72 min.
Etichetta:Swamps of One Tree Hill

Tracklist

  1. ALL HAIL TO THE NETHERWORLD
  2. LES INNOCENTS
  3. COFFINS AND CLOVEN HOOVES
  4. ARCANE DELVE
  5. CANTO IV
  6. VEILS
  7. TO CARRY THE LANTERN
  8. ILLUMINATION IN OMEGA
  9. HORNS
  10. IN THE DEVIL'S DAYS

Line up

  • Marko Pavlovic: Vocals
  • Ami Holifield: Bass
  • Michael Rothwell: Drums
  • Scott Blomfield: Guitars

Voto medio utenti

La Nuova Zelanda non è esattamente un posto rilevante sulla mappa geografica del metal internazionale e forse proprio per questo la musica degli The House of Capricorn risulta essere così affascinante nella sua assoluta a-temporalità.
"In the Devil's Days", che è il terzo lavoro del gruppo, è un album che unisce la pesantezza del doom più classico, quello di scuola Black Sabbath per intenderci, con le suggestioni polverose e desertiche dello stoner rock più abrasivo, all'insegna di un suono pieno, carico di groove e che puzza di zolfo lontano un chilometro.
La migliore qualità del quartetto capitanato dall'ottimo vocalist Marko Pavlovic, autore di una prestazione ruvida e perfetta per il genere, è quella di saper far convinvere un'anima "melodica", grazie alla quale il gruppo riesce a creare brani che si stampano subito in mente come accade per le bellissime "Coffins and Cloven Hooves" e "Illumination in Omega", entrambe dotate di ritornelli irresistibili, con un'anima, al contrario, sofferente, lugubre, pesante, che esplode in brani pachidermici ed oppressivi come le lunghissime "Les Innocents" e "Horns" nelle quali lo spirito dei Black Sabbath e di certo funeral doom emergono prepotentemente, lacerando i padiglioni auricolari con la loro maligna lentezza.
Alla bontà del risultato finale contribuisce, poi, una produzione che da sia il giusto risalto al suono di una chitarra che sa essere lancinante e avvolgente, sia il giusto spazio ad una sezione ritmica che macina i tempi dei brani come le ruote di un'auto fanno con una assolata strada solitaria.

Certamente i neozelandesi non hanno inventato nulla, ma hanno saputo interpretare in maniera molto convincente la lezione dei grandi maestri del passato riuscendo ad incidere un disco che renderà felici tutti gli adoratori del diavolo e del suo regno che nelle musiche dei The House of Capricorn troverà la sua celebrazione.
Per questi motivi vi consiglio di dare una chance al gruppo.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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