Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:62 min.
Etichetta:Nightmare Records

Tracklist

  1. INCEPTUM
  2. CATALYST
  3. CYNIC DREAMS
  4. THE CHOSEN ONES
  5. ILLUMINATUM
  6. MY OWN DECEPTION
  7. INTO OBLIVION
  8. IMPETUS
  9. GRAVITY WELL
  10. THE AGELESS HEART OF MEMORY
  11. EXILED
  12. COMMUNION

Line up

  • Vince Levalois: guitars, vocals
  • Kragen Lum: guitars
  • Kirk Scherer: bass
  • Pat Magrath: drums

Voto medio utenti

A distanza di diversi anni, eccomi incrociare nuovamente la strada con i Prototype, anche se poi, dopo quel "Trinity" (2004) che avevo a suo tempo recensito, questa formazione statunitense ha realizzato solo un altro album, "Continuum", uscito per la Nightmare Records nel 2006.

Il nuovo "Catalyst", ancora sotto Nightmare, registra a livello di line-up il rientro nel gruppo del batterista Pat Magrath, che ne era uscito poco dopo la realizzazione del già citato "Trinity", mentre musicalmente ci ripresenta dei Prototype che non si sono affatto allontanati da quanto proposto in precedenza, anche se si registra un certo indurimento nelle sonorità ad accentuare l'accostamento con Mercenary, Evergrey o Nevermore, e comunque con un certo Thrash Metal dalle forti tentazioni tecniche e di stampo Progressive.

I Prototype ribadiscono su "Catalyst" i notevoli sforzi posti nel songwriting ma anche alcuni limiti da parte di Vince Levalois, perlomeno nel cantato, dato che invece assieme a Kragen Lum riesce a dare vista ad un efficace e convincente guitarwork.

Un'intro ed alcuni brevi strumentali, si alternano alle canzoni vere e proprie, dando l'idea che "Catalyst" possa essere un concept album. Tra i brani più riusciti si collocano sicuramente "My Own Deception" (che ricorda i migliori Angel Dust) e "Cynic Dreams", per i suoi passaggi articolati; ma dovessi segnarne uno che possa spingere all'ascolto di questo lavoro, punterei piuttosto sulla velocità ed incisività della thrashy "The Ageless Heart of Memory".

Mantengono le posizioni, ma per ora nessun salto di qualità.

Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 ott 2012 alle 17:55

l'accostamento ai nomi citati nella rece è da insulti ^^ era meglio limitarsi al solo "thrash metal leggermente progressive" *__* band sorprendentemente arrivata al terzo album(le case discografiche oramai prendono chiunque)...forse un cantante decente potrebbe migliorare un po' la situazione...

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