Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:28 min.
Etichetta:Indie

Tracklist

  1. WARGREED
  2. GATES OF BABYLON
  3. VULTURES LEAD OUR WAY
  4. LOCKED HEART
  5. STONETEARS

Line up

  • Antonio Pecere: Lead Vocals
  • Federico Lanterna: Guitars & backing vocals
  • Luca Gabrieli: Guitars
  • Santo Clemenzi: Bass & Backing vocals
  • Massimo Goletti: Drums

Voto medio utenti

Cappello introduttivo d'obbligo: i Deimos sono la prova vivente che si può fare buona musica, dal punto di vista tecnico quantomeno, pur senza i mezzi e la pecunia necessaria per procurarseli. Ogni singola traccia del loro EP "TerminUs" è infatti registrata con software open-source dal bassista e webmaster Santo Clemenzi, con risultati più che buoni.

Detto questo, passiamo al lato che più ci importa, ovvero quello musicale. I Deimos, che prendono il nome dal mitologico figlio di Ares, nascono come tribute band dei Gamma Ray, ma in questo primo tentativo di camminare sulle loro gambe ci propongono un power metal sì di stampo tedesco, ingrezzito (e non in senso negativo) però da soluzioni chitarristiche che pescano piuttosto dall'heavy d'oltreoceano.
Il risultato sono 5 brani musicalmente buoni, dal buon tiro, anche se assolutamente privi di una particolare originalità.
Il vero tallone d'Achille però dei Deimos è la prestazione al microfono del vocalist Antonio Pecere, che a parere di chi scrive non rende adeguato onore al comparto tecnico che gli sta dietro, in particolare nell'opener "Wargreed", canzone nella quale troviamo addirittura un assolo di Chris Caffery, che i più ricordano per aver fatto parte dei leggendari Savatage. L'unica traccia dove con la sua voce riesce a combinare qualcosa di buono è "Locked Heart", grazie soprattutto alla collaborazione della bravissima Paola Gemma, che con la sua voce calda e suadente riesce a duettare molto bene con un Antonio un pò più sulle spine.
L'altra canzone che provvede a elevare il livello qualitativo di "TerminUs" è invece la finale "Stonetears", che non a caso non vede più Pecere vede dietro al microfono ma Raffo Albanese dei From the Depth, la cui voce trovo molto più adatta alla proposta dei Deimos.

In conclusione un discreto esordio quello dei Deimos, che con un cantante di maggior spessore avrebbero sicuramente colpito molto di più l'immaginario collettivo. Le qualità ci sono, la voglia anche (e lo dimostra anche quanto detto nell'intro) quindi non possiamo che essere fiduciosi per il futuro. Go on!

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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