Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:42 min.
Etichetta:Candlelight Records

Tracklist

  1. ORIGIN OF LIGHT
  2. AS FIRE CONSUMES
  3. AT THE OCEAN’S STRAND
  4. THE MIST OF DEATH
  5. THE FOG OF DECEIT
  6. TO QUENCH A RAGING FLAME
  7. WHITE STAR ACCEPTION
  8. OVER THE OCEAN'S WAY
  9. A BURNING EMBER

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Tornano sulle scene i misteriosi Nine Covens, black metal band inglese, qui alle prese con il suo secondo lavoro.
Misteriosi perchè la casa discografica non rende noti i componenti del gruppo che quindi rimane avvolto da un alone di segretezza che fa molto cool...
Al di là di queste scelte discutibili, perchè infantili, c'è da parlare di musica.
Di black metal melodico nello specifico.

"On The Dawning Of Light" è un album godibile, nel quale le partiture ferali e gelide del metallo nero si fondono in modo convincente con linee melodiche sofferenti ed evocative come da tradizione del paese di provenienza del gruppo, paese in cui il doom e le sue suggestioni hanno un fascino del tutto particolare.
La musica dei Nine Covens è molto "semplice", articolandosi su pochi riff e poche armonizzazioni ripetute a lungo ma, superato lo scoglio di una certa monotonia, ha comunque il pregio di emozionare grazie ad una grande forza evocativa che emerge dalle note dell'lbum.
L'aspetto melodico è quello predominante e questo non è un male dal momente che non parliamo di melodie banali o smielate.
Al contrario, qui siamo di fronte a paesaggi vasti e desolati che ci si stagliano di fronte agli occhi, immobili ed uggiosi come il clima albionico.
La musica dei Nine Covens mi ha portato alla mente quella dei conterranei Winterfylleth da cui i nostri riprendono la forza suggestiva ma non il taglio pagano della proposta e verso i quali sembra convergere il loro suono in un ambito, ripeto, maggiormante melodico.
Questo non vuol dire che il gruppo non sappia pestare duro: da ascoltare sono, infatti, le possenti variazioni in growl nella voce del cantante e diversi momenti, come nella bellissima "The Fog of Deceit", battaglieri e dannatamente fieri che aumentano il valore di un disco che, devo sottolinearlo, non ha comunque nessuna pretesa di originalità.

Chiunque fosse interessato ad un black metal lineare, triste, plumbeo e fiero e non avesse nessuna intenzione di ascoltare qualcosa di nuovo dovrebbe dare una possibilità ai nostri.
Potrebbe trovarne piacere.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.