Copertina 6

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Eleven Seven Music

Tracklist

  1. ENGAGE
  2. STILL SWINGIN'
  3. WHERE DID THE ANGELS GO?
  4. SILENCE IS THE ENEMY
  5. BEFORE I DIE
  6. WISH YOU NEVER MET ME
  7. GIVE ME BACK MY LIFE
  8. BREATHE YOU IN
  9. LEADER OF THE BROKEN HEARTS
  10. NOT THAT BEAUTIFUL
  11. WALKING DEAD
  12. WON'T LET UP
  13. AS FAR AS I REMEMBER

Line up

  • Jacoby Shaddix: vocals
  • Jerry Horton: guitars
  • Tobin Esperance: bass
  • Tony Palermo: drums

Voto medio utenti

I Papa Roach mi ricordano l'adolescenza, essendo stato stati uno di quei gruppi che a cavallo del nuovo millennio mi hanno avvicinato al metal, assieme ad altri baluardi dell'allora nu-metal quali KoRn, Linkin Park e compagnia bella.

Nati nel 1993 in California, ai tempi del college, i Papa Roach raggiungono la celebrità nel 2000, con l'album "Infest", che si erge a vera e propria pietra miliare del nu-metal. Il sottoscritto li segue ancora per un paio di album, fino a "Getting Away With Murder" del 2004, salvo poi perderli di vista, fatta eccezione per le notizie poco confortanti riguardo la salute del cantante Jacoby Shaddix.
Convintissimo si fossero sciolti, è con stupore che mi ritrovo per le mani questo nuovo disco, "The Connection", e con maggior stupore scopro che i californiani hanno registrato altri 3 dischi da allora. E con altrettanta curiosità infilo il dischetto nel lettore e scopro che..
..che i Papa Roach si sono trasformati nei Blink 182. O nei Sum41. E nell'accezione peggiore del termine.
Del suffisso -metal, preceduto da nu- o rap- che dir si voglia, non è rimasto pressoché nulla. Quando questa involuzione sia cominciata onestamente non lo so, so solo che questo disco potrebbe essere tranquillamente accostato a qualsiasi punk-rock band delle sopracitate, risultando comunque uno dei peggiori della loro discografia.
Intendiamoci, siamo sui livelli della sufficienza, il disco scorre in maniera discretamente piacevole e non è vomitevole, ma è di un piattume e di un già sentito oltre i limiti del consentito, fatta eccezione per qualche buono spunto, come "Not That Beautiful" o "Leader of the Broken Hearts", oltre a "Before I Die", canzone estremamente emozionale e particolarmente sentita, soprattutto da uno Jacoby Shaddix che qualche tempo fa ha tentato il suicidio e con questa canzone cerca di raccontarsi e di raccontare le sue difficoltà. Ma non sono certo 3 o 4 canzoni buone a elevare un disco dalla sufficienza più stiracchiata.
Detto questo, un ascolto a "The Connection" è più che sufficiente per carpirne ogni qualità e il secondo già fa sbadigliare. Figuriamoci il terzo.
Dove sono finiti i Papa Roach di "Last Resort", di "Broken Home" e di "Between Angels and Insects"? Dov'è finito lo Jacoby Shaddix che devastava i microfoni, tolta la tara dei suoi demoni personali?

Con queste domande chiudo. Ed è un peccato che a queste domande tendo a dare risposte negative, perchè di spunti positivi onestamente ne ho sentiti troppo pochi. Spero di sbagliarmi, spero di poter di nuovo aver l'occasione di sentire quei Papa Roach che 12 anni fa infestavano (è proprio il caso di dirlo) il mio stereo.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.