Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:39 min.
Etichetta:Lifeforce records

Tracklist

  1. ICAROS
  2. LEGION OF CHAOS
  3. LILITH
  4. FEAR NO GODS!
  5. THE SCREAM OF THE LAMBS
  6. SPIRITUAL BLACKOUT
  7. VI VERI VNIVERSUM VIVUS VICI
  8. THE LAST FAREWELL
  9. SOLITUDE

Line up

  • Quazarre: Vocals, Guitar, Keyboards
  • Armers: Guitar
  • Vraath: Bass
  • Icanraz: Drums

Voto medio utenti

Ammetto di essermi avvicinato all’ascolto di questo “Simulacra”, terzo album in studio per i polacchi Devilish Impressions, con poche speranze e aspettandomi il peggio. Dire che il primo disco (“Plurima Mortis Imago” del 2005) non mi aveva entusiasmato è un elegante e piuttosto gentile eufemismo: gli aggettivi “brutto” e “inutile”di sicuro esprimono in maniera più fedele il mio pensiero. Di meglio avevano prodotto con il secondo lavoro “Diabolicanos - Act III Armageddon” che, seppur anonimo e portatore fin troppo sano del virus Behemoth che tante band polacche ha contagiato, lasciava intravedere qualcosa di buono all’orizzonte, seppur ancora lontano dall’essere ritenuto un album degno di nota.
Altrettanto mi sarei aspettato da questa nuova uscita, ma, almeno in parte, ho dovuto ricredermi.

Il lato più estremo dei primi lavori è stato in parte accantonato per lasciar maggior spazio ad orchestrazioni, clean vocals alternate al classico screaming e tutti gli ingredienti gotici e melodici richiesti dal caso. Un ammorbidimento del suono che ha aperto la band ad una varietà di soluzioni stilistiche sicuramente maggiore rispetto al passato e ha giovato non poco all’economia dei brani.

Le composizioni hanno certamente un respiro maggiore grazie a brani strutturati in maniera più fluida e orecchiabile, anche se non son certo che i vecchi fans della band apprezzeranno questa svolta.

Nonostante i più che evidenti miglioramenti e la maturità acquisita, quello che mi trovo qui a recensire resta un disco tutto sommato mediocre, privo di idee intriganti e soluzioni ricercate: tutto è nella norma e nella media di centinaia di altri dischi. I brani sono tutti formalmente molto belli, ben strutturati e con tutte le caselline al posto giusto, ma sono anche assenti di mordente, di un’anima, di quel pathos che provoca all’ascoltatore un minimo di emozione e non basta la presenza di brani meglio riusciti come l’opener “Icarus” o la sognante “Lilith” a far andare questo disco oltre la sufficienza. Ripeto, notevole è il balzo in avanti rispetto ai precedenti lavori e i miglioramenti ci sono, ma siamo ancora lontani dal definire i Devilish Impressions (cito la biografia) come "una delle principali band polacche e più innovative di modern death/black metal".
Recensione a cura di Simone Carta

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