Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:59 min.
Etichetta:Crash And Burn Records

Tracklist

  1. THE WONDERS OF NATURE
  2. SAVE THE WORLD
  3. SANDS OF TIME
  4. NOTHING'S FOREVER
  5. NIGHTSPELL
  6. THE POWER WITHIN
  7. THE DARK RIFT
  8. AGE OF ACQUARIUS
  9. GROUND ZERO
  10. HYSTERIA
  11. WOUNDED SOULS

Line up

  • Flavio Caricasole: vocals, keyboards
  • Fabio Varalta: guitars
  • Federico Sidero: bass
  • Isacco Dalle Pezze: drums

Voto medio utenti

Il nome di questa formazione proveniente dalla provincia di Verona, la copertina ed il titolo dagli evidenti rimandi fiction fantasy, potevano lasciar supporre che gli Stargate fossero mossi dalla passione per l'omonimo film di Roland Emmerich.
Ma non è così, la fantascienza è appena sfiorata, e le tematiche affrontate su "Beyond Space and Time" spaziano da sentimenti personali ed universali sino all'attentato del 11 Settembre 2001.

Bastano invece poche battute della breve intro "The Wonders of Nature" e quindi di "Save the World" per accorgersi che musicalmente gli Stargate si incanalano lungo un percorso musicale che attraversa due universi che spesso hanno avuto svariati punti di contatto: il Power ed il Progressive Metal.
In qualche passaggio sembra, infatti, di sentire echi dei Gamma Ray ed Angra che si rincorrono con i ritmi articolati alla Elegy o Dream Theater, il più delle volte dettati dalle tastiere, sul disco suonate dal cantante Flavio Caricasole, che si rende autore di ottime prestazioni nel duplice impegno cui si propone.

Gli Stargate pur non facendo gridare ancora al miracolo, si scoprono convincenti sia nei brani un po' più immediati ("Save the World", "Age of Acquarius") sia in quelli maggiormente articolati e dalle strutture complesse, come "Sands of Time" o "Nothing's Forever".
Il clou dell'album, non solo a livello lirico ma anche musicale, è sicuramente il trittico finale, incentrato sull'attentato alle Twin Towers, dove è messa in evidenza tutta la bravura e versatilità degli Stargate, che nel frangente danno il meglio di se.

Un pizzico di personalità in più e qualche passaggio ridondante in meno (come, ad esempio, nei break strumentali di "Nothing's Forever" o "The Power Within") e saranno in grado di fare la differenza. Per ora eccoli alle prese solo con un bel disco, tenendo inoltre ben presente che si tratta del loro esordio sulla lunga distanza.

Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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