Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:55 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. A MURDER OF CROWS
  2. AND A COLDER BREED
  3. HEARTS BLOOD
  4. ED
  5. THE GREAT LEVIATHAN
  6. BENEATH BLACK WATERS
  7. VICTORIOUS, I
  8. THE GATEKEEPER
  9. SNOWFALL
  10. A LY AS LYSET

Line up

  • Beist: Vocals
  • Kobal: Guitar
  • Dr. Horror: Bass
  • Dreugh: Guitar, Keyboard
  • Skarstein: Drums

Voto medio utenti

Credo che la decisione di esordire nel 2012 con un disco di Symphonic Balck Metal, dopo che Emperor e Limbonic Art da un lato, Dimmu Borgir e Cradle of Filth dall'altro, hanno detto tutto quello che si poteva dire, sia una decisione piuttosto coraggiosa.
I norvegesi Kråke, dunque, scelgono una via rischiosa e lo fanno attraverso questo "Conquering Death" che segue a distanza di ben 5 anni il precedente demo che aveva svelato il nome del gruppo nella scena underground.
Diciamo subito che l'album in questione è un buon disco all'interno del quale i Kråke scelgono un approccio alla materia che preferisce la maestosità alla velocità tipica del genere, e si fanno autori di una serie di composizioni articolate e mai banali che pescano anche da ambiti diversi rispetto al black andando ad accarezzare soluzioni di scuola dark.

Il suono del disco è moderno e curato e poggia, fondamentalmente, su un magniloquente tappeto di tastiere sulle quali si agitano riff di scuola death e thrash che non rinunciano, tuttavia, alle dissonanze "norvegesi" e a certe sfuriate old school che unite a passaggi molto oscuri, creano una atmosfera malata e decadente.
Gente come i già citati Dimmu Borgir oppure gli Old Man's Child sono i punti di riferimento più prossimi per descrivere la musica dei nostri, anche se, giova ricordarlo, il gruppo ce la mette tutta per risultare originale riuscendo anche a dare vita a pezzi come "The Great Leviathan" e la bellissima "Beneath Black Waters" che ne dimostrano un indiscutibile talento.
Certo, "Conquering Death" è un disco che esce fuori tempo massimo, per quanto dicevamo all'inizio, e non inventa nulla di nuovo. Tuttavia mi sento di promuovere questi Kråke, corvo in norvegese, perchè li sento genuini e credo che possano progredire offrendoci gradevoli sorprese nel futuro.
Per appasionati del genere.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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