Oddland - The Treachery of Senses

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:50 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. ABOVE AND BEYOND
  2. FLOODING LIGHT
  3. IN THE EYES OF THE MOURNING
  4. AISLE OF ARRAY
  5. PAST THE GATES
  6. STILL THE SPIRIT STAYS
  7. IN ENDLESS ENDEAVOUR
  8. SEWERS
  9. LINES OF SILVER BLOOD
  10. IRE

Line up

  • Sakari Ojanen : Vocals, Guitar
  • Ville Viitanen : Drums
  • Joni Palmorth : Bass
  • Jussi Poikonen : Guitar

Voto medio utenti

Album molto particolare, questo debutto dei finlandesi Oddland. La band scandinava, infatti, si muove su territori prog metal, ma preferendo ‘il lato oscuro’. Per dirla in due parole, qualcosa a cavallo tra gli Opeth, i Tool, e tutto quel metal sperimentale ed atmosferico, che vi fa pensare a tonalità più cupe. Alla guida della formazione un vocalist eclettico come Sakari Ojanen, che dopo avermi straniato al primo ascolto, è riuscito a convincermi della bontà della sua proposta vocale, usando percorsi a volte vicini ad Akerfeldt, a volte a Ray Alder, altre ancora a Keenan. Molto preparata la band alle sue spalle, che sa giocare di fioretto o di sciabola a seconda delle situazioni, riuscendo ad essere leggera come una piuma o pesante come un macigno, assecondando il respiro del pezzo, o del movimento in questione.

In questo “The Treachery of Senses” non si disdegnano saliscendi emozionali e così, complice una bella produzione, ascoltare questo album è un’esperienza interessante, sebbene gli debba riconoscere una certa ‘settorialità di fruizione’. Non è insomma un disco facile, immediato, mainstream per usare una parolaccia molto famosa di questi tempi, ma è certo che, per tutti coloro che desiderassero ascoltare musica che si avvicini ai nomi succitati, gli Oddland potrebbero essere una piacevole sorpresa. Brani esemplificativi di quanto detto sono “Lines of Silver Blood”, l’opener “Above and Beyond”, la delicata ed inquietante “In Endless Endeavour” (qua siamo sugli Opeth più recenti, come nella successiva “Sewers”).

“The Treachery of Senses”: scegliete dunque, lettori di Metal.it, se farvi tradire dai sensi anche voi, dando l’opportunità agli Oddland di ammaliarvi con la loro strana musica.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 lug 2012 alle 19:19

..buon album,decisamente poco "solare"...a me hanno ricordato i Katatonia soprattutto nelle parti + melodiche...

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