Copertina 8

Info

Anno di uscita:2004
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. TODAY
  2. ALL IS GONE
  3. AM I THE ONLY ONE
  4. LIVING IN SILENCE
  5. THE POWER AND THE MYTH
  6. THE RAPTURE
  7. THE MAN WHO I AM
  8. BITTER SWEET EUPHORIA
  9. MIND TRIP
  10. CHILD OF RAGE

Line up

  • James Christian: lead vocals
  • Lannt Cordola: guitars
  • Chuck Wright: bass
  • Ken Mary: drums
  • Derek Sherinian, Allan Okuye, Sven Martin and Ricky Philips: keyboards
  • Robin Beck and David Victor: background vocals

Voto medio utenti

Il keyboard wizard Gregg Giuffria, dopo lo scioglimento dei leggendari Angel (non li conoscete? Vergogna!) fonda la propria omonima band, i Giuffria appunto, reclutando i talenti straordinari di David Glen Eisley come vocalist, Chuck Wright (Quiet Riot) al basso, Craig Goldie (che finirà nella band di Dio) alle chitarre e Alan Krigger alla batteria, realizzando due splendidi album - "Giuffria" e il maggiormente radiofonico "Silk & Steel" - che ancora oggi risultano essere la pietra di paragone per ogni band che voglia cimentarsi nel pomp / aor di stampo americano. Nonostante la qualità, il progetto fallisce, ma nel 1989 il tastierista decide di ritornare con un nuovo gruppo, gli House of Lords, confermando la presenza di Wright al basso e del chitarrista Lanny Cordola (che aveva già suonato su "Silk and Steel"), assoldando per questo nuovo progetto il potente e fantasioso drummer Ken Mary (Alice Cooper band, Fifth Angel e turnista di lusso in innumerevoli lavori) e l'ottimo cantante James Christian, che si era già messo in evidenza con gli LA Rocks. Il debutto è semplicemente straordinario, a partire dalla sontuosa cover che vede uno stemma araldico incastonato in una struttura marmorea in cui si staglia il monicker della band (ricordo ancora quando acquistai questo disco - ah il fascino del vinile ...). La musica che sgorgava da quei solchi era di una bellezza rara; una magistrale commistione di potenza, tecnica e melodia. Gli House of Lords pubblicheranno successivamente "Sahara" - sempre molto godibile e "Demon's Down" - leggermente inferiore, con line-up diverse da quella originale. Dopo alcuni anni di silenzio artistico, ecco la inaspettata reunion, il contratto con la Frontiers e l'ingresso in studio per registrare questo "The Power and the Myth" per la cui realizzazione sono stati necessari più di due anni. Tutto questo lungo preambolo vuole esprimere lo stato d'animo con cui mi apprestavo ad ascoltare questo nuovo disco; da una parte l'ansia del fan, dall'altra la titubanza mista ad una grande dose di scetticismo per l'ennesimo ritorno di una band che doveva dimostrare di essere all'altezza di un illustre passato e non soltanto strumento di una semplice operazione commerciale. Prima grande delusione: Gregg non è più della partita, concentrato in un non meglio precisato progetto solista. Le parti di tastiera sono state affidate a vari artisti tra i quali spiccano i nomi dell'ex Dream Theater Derek Sherinian, Ricky Philips (già con Styx e Bad English) e Allan Okuye (Rat Bat Blue). Beh signori... l'opener "Today" spazza via ogni dubbio... The House Of Lords strikes back!! La canzone inizia con un tappeto tastieristico in crescendo su cui si innesta una chitarra acustica, fino all'ingresso dell'incredibile e calda voce di Christian che intona una melodia vocale di grande impatto, arrivando al solo di Cordola breve ma intenso; il tutto sorretto da una grande prestazione della sezione ritmica con un Ken Mary sugli scudi. "All is Gone" vede un'altra grande interpretazione di Christian così come nel successivo brano "Am I the Only One" dolce e melodico punteggiato dagli interventi di chitarra mai sopra le righe. Con "Living in Silence" si ritorna a sonorità più aggressive con tutta la band a dimostrare le sue qualità, un James Christian che sfoggia tutta la gamma dei suoi registri vocali e un breve intervento solista delle tastiere, in questo caso suonate da Allan Okuye. La title track è uno strumentale veramente fenomenale: uno showcase delle capacità tecniche eccelse di questo grande gruppo con Derek Sherinian e il solito Ken Mary in grande spolvero. "The Rapture" è entusiasmante con il suo incidere vagamente orientaleggiante, un grande lavoro di tastiere e uno strepitoso Cordola che si mette in evidenza anche in "Mind Trip", altro episodio in cui tecnica e feeling si fondono magnificamente. "Child of Rage" chiude (sig!) un album esente da punti deboli con un'incantevole e raffinata power ballad e un'altra prestazione vocale da incorniciare.
"Il potere e il mito" degli House of Lords sono tornati e sarebbe veramente delittuoso con riconoscere la loro grandezza. Buy or Die !!

P.S. grande plauso alla Frontiers per aver creduto in questa reunion - bravi ragazzi!!!!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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