Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:77 min.
Etichetta:MTM
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. ASTRAY
  2. TABLES TURNING
  3. YE GODS AND LITTLE FISHES
  4. DANCER IN THE RAIN
  5. MADE FOR PARADISE
  6. HARE AND HOUNDS
  7. NEED SOMEONE
  8. LANGUAGE OF LOVE
  9. IF YOU SAY IT'S OVER
  10. SOMEDAY (I'LL GET OVER YOU)
  11. AFTER THE TEARS
  12. WALK AWAY FROM LOVE
  13. MY HEART BEATS FOR YOU
  14. COULD YOU BE THE ONLY ONE
  15. IF ANYBODY BREAKS YOUR HEART
  16. STANDING IN THE RAIN
  17. WHY IS MY HEART FEELING LONELY TONIGHT
  18. I'LL ALWAYS REMEMBER

Line up

  • Goran Edman: vocals
  • Hugo: vocals
  • Kristian Andren: vocals
  • Sven Larsson: guitars
  • Christian Johansson: drums
  • Mikael Berner: bass
  • Fredrik Bergh: keyboards

Voto medio utenti

Dopo tre dischi, "Collaboration", "Transition" e "Restoration", usciti tra il 1997 e il 2002 gli Street Talk pubblicano per la MTM questo Greatest Hits, in parte per rendere nuovamente disponibile del materiale ormai fuori catalogo e in parte per sancire la probabile dipartita del gruppo dal panorama musicale. La scelta delle tracks lascia a desiderare, avendo escluso una bella cover dei Journey "Separate ways (worlds apart)" originariamente contenuta nell'album "Collaboration", ed "Energizer Bunny" tratto da "Transition" e considerato da molti l'inno degli Street Talk. In compenso nella lista figurano 2 nuove tracce, "Astray" e "Made for paradise" che vedono il paladino dell'AOR Goran Edman alla voce e Tony Franklin al basso, e due bonus tratte da "Transition", "After the tears" e "I'll always remember", entrambe strumentali. Detto questo, "Destination" è una raro concentrato di ovvietà musicali e pezzi clonati difficilmente distinguibili uno dall'altro. Persino l'ugola di uno dei miei eroi personali, Goran Edman, emette suoni piatti e spenti. Si deve aspettare fino alla sesta traccia, "Hare and hounds", per ascoltare finalmente qualcosa di valido: tornano i cori nella tradizione AOR ed Edman ritrova parte del suo splendore canoro. Stesso stile anche per "Language of love", semplice ma trascinante, con tanto di prodezze di chitarra finali. Altri momenti positivi il riff iniziale di "Walk away from love", che ricorda gli U2, e i vocalizi di Hugo in stile Steve Perry di "My heart beats for you". D'altronde Perry pubblicò nel lontano 1984 un album dal titolo "Street Talk" che conteneva la celeberrima "Oh, Sherrie": omaggio o semplice coincidenza? Il resto delle canzoni non aggiunge nulla di buono al mondo contemporaneo e le strumentali funzionano benissimo in veste di terapia del sonno.
Peccato, la line-up era più che promettente, ma il talento dei singoli è stato sacrificato all'altare della banalità. Se mai gli Street Talk decidessero di scrivere nuovo materiale dovrebbero tentare di trovare uno stile personale e osare decisamente di più.
Recensione a cura di Elena Mascaro

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