Copertina 8

Info

Anno di uscita:2011
Durata:49 min.
Etichetta: Prophecy Productions

Tracklist

  1. GOLDEN AGE
  2. HUNGER
  3. SILVER
  4. AGAINST
  5. ASH
  6. DEATH TRIUMPHANT

Line up

  • Rebecca Hagmann Cello
  • Christoph Steiner: Drums, Percussion
  • Anouk Hiedl: Flute
  • Christine Schüpbach-Käser: Violin
  • Maria D'Alessandro: Vocals
  • Patrick Schaad: Vocals
  • Fredy Schnyder: Bagpipes, Bass, Church Organ, Grand Piano, Guitars, Hammered Dulcimer, Irish Bouzouki, Mandolin, Oud, Percussion, Recorder, Saz Baglama
  • Anna Murphy: Vocals

Voto medio utenti

"Golden Age", l'età dell'oro.
Un periodo di splendore, magnificenza.
Un titolo perfetto per il nuovo disco degli svizzeri Nucleus Torn.
La loro musica diviene preziosa come il metallo più prezioso, si fa sempre più elegante e raffinata. La base resta sempre un folk rock delicato ed inebriante, dominato, per lunga parte, dagli strumenti acustici, sul quale il mastermind Fredy Schnyder costruisce brani che si spingono fino a certo progressive in cui fanno bella mostra di se strumenti come sax, violino o flauto.
La calma e la rilasatezza del lavoro vengono però improvvisamente straziate dalle violente aperture metal di pezzi come "Ash" o la conclusiva "Death Triumphant" in cui ci troviamo di fronte ad una voce distorta che stride violentemente con i vocalizzi soavi della bravissima Anna Murphy (Eluveitie) che sono invece protagonisti degli altri brani insieme con una voce maschile sempre delicata e sognante.
"Golden Age" è, dunque, un disco in cui la dicotomia è protagonista: da una parte la dolcezza dei ricami folk e delle lunghe divagazioni acustiche, dall'altra le minacciose esplosioni distorte della parte finale del disco che creano una atmosfera disperata ed angosciante. I Nucleus Torn si confermano un gruppo di classe e rilasciano un lavoro certamente non facile da capire per la sua eterogeneità e per il suo essere spezzato praticamente in due, ma ,forse, il suo senso più intimo sta proprio in questa frattura profonda.
Fredy Schnyder sembra invitarci a riflettere sul contrasto tra la nostra anima e il suo lato oscuro, sulle fascinazioni della metà sconosciuta che ognuno di noi possiede.
Come dire: dolci carezze e dolorosi graffi sono in ognuno di noi.
Disco profondissimo.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.