Bastard Priest - Ghouls of the Endless Night

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:37 min.
Etichetta:Pulverised Records

Tracklist

  1. PESTILENT FORCE
  2. GHOULS OF THE ENDLESS NIGHT
  3. ENTER ETERNAL NIGHTMARE
  4. POISON
  5. SACRILEGIOUS GROUND
  6. FUCKING SLAUGHTER
  7. LAST SCREAM
  8. ENORMOUS THUNDER OF THE END

Line up

  • Matt Mendoza: Drums, Vocals
  • Inventor: Guitars, Bass

Voto medio utenti

Cosa posso chiedere di più dal mio caporedattore se non l’opportunità di recensire un disco di death metal svedese old school puzzolente come un orinatoio dello stadio di San Siro e ruvido come un foglio di cartavetrata?
Se poi il disco in questione è pure mixato da uno dei miei idoli adolescenziali, Fred Etsby (chi non sa chi sia è meglio che si dedichi all’ascolto prolungato di Giusy Ferreri e/o TiziAno Ferro), capirete che per il sottoscritto parlare di “Ghouls of the endless night” fa parte degli aspetti piacevoli del durissimo lavoro di scribacchino musicale.
Come detto, il duo di Stoccolma rientra in quella sottocorrente del death metal svedese dedita al revival dei tempi che furono, sottocorrente a cui appartengono band quali Death Breath, Repuked, Entrails, Feral (giusto per citarne alcune) che han pensato bene di riprendere il sound sporco di inizio anni 90 sviluppato da Nihilist, Dismember a cui vanno aggiunti, giusto per fare i precisini, i numi tutelari d’oltreoceano Repulsion ed Autopsy.
Ovviamente i Bastard Priest non pretendono né di lanciare messaggi profetici, né di filosofeggiare sul senso della vita, ma ardentemente desiderano trasportare l’ascoltatore sul set di un horror movie di serie Z con storielle splatter e gore condite da qualche urlo di paura.
Tutto già scritto e sentito mi direte ed avete ragione al 100%, ma rimane il fatto che Ghouls of the endless night” è dannatamente convincente.
Anzi di più. E’ coinvolgente dalla prima all’ultima nota grazie ad una riffing tagliente come un rasoio, ad una batteria precisa a cui si unisce un growl comprensibile che permette di capire buona parte delle liriche cantate da Matt Mendoza.
Che dire ancora? Tirate fuori la vanga ed andate a riesumare qualche corpo, perché “Ghouls of the eternal night” smuoverà anche le loro membra inanimate.
Death fuckin’ metal!

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