Copertina 7,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2010
Durata:52 min.

Tracklist

  1. CREPUSCOLO
  2. MASCHERA
  3. VISIONE
  4. IL PITTORE
  5. ANIMA
  6. RITRATTO
  7. COPRIMI DI NERO
  8. REMINISCENZA
  9. TRACCE DI TE
  10. RIFLESSO OSCURO
  11. LONTANO DALLA LUCE
  12. PRIGIONIERO DEL RIMORSO
  13. ECLISSI
  14. UN NUOVO INIZIO
  15. MEMORIE NASCOSTE

Line up

  • Davide Faudella: vocals
  • Marco Arizzi: guitars
  • Fabrizio Garofalo: bass
  • Emanuele Benenti: drums
  • Flavio Bignone: keyboards

Voto medio utenti

Definiscono la loro proposta “art-rock”, ma non c’è ombra di presunzione in una catalogazione così impegnativa, e sono sufficienti un’analisi sommaria della veste grafica del loro disco d’esordio e una breve indagine conoscitiva realizzata tramite il loro sito web per rendersi conto che l’Arte, intesa come un’entità globale che comprende musica, pittura, disegno, fotografia, fumetto e recitazione è effettivamente la “magnifica ossessione” dei Tenebrae, formazione ligure tanto affascinante quanto sorprendente nella sua imperiosa brama multimediale, atta a rendere il più completo possibile il quadro sensoriale da offrire al pubblico.
Il supporto dei dipinti realizzati dalla pittrice cremasca Désirée Nembri, i recitati di Alessandro Barbero (presentato come il “sesto uomo”, in analogia con il mondo del basket), l’enigmatico e suggestivo fumetto noir intitolato “Crepuscolo”, allegato al disco e firmato da Gabriele Ghio in collaborazione con Marta Olezza, tutto contribuisce a offrire l’immagine nitida di un gruppo dal carisma e dalla sensibilità non comuni, aspetti sicuramente confortanti e apprezzabili in una scena italiana sempre piuttosto ricca e tuttavia spesso troppo poco “caratterizzata” e al limite della “crisi d’identità”.
Dal successivo approfondimento della questione musicale arrivano, poi, le migliori e auspicate conferme: il gruppo genovese dimostra di saper mantenere quanto “promesso” attraverso un caleidoscopio di colori sonici foschi, vividi e incisivi allo stesso tempo, dove riescono a convivere l’hard prog italico d’ispirazione settantiana (da Museo Rosenbach, Banco e Balletto di Bronzo fino ai Timoria di “Viaggio senza vento” e “2020 Speedball″, passando per Nuova Era e A Piedi Nudi), la rock-wave più inquieta e melodrammatica (i Litfiba, innanzi tutto, ma anche bagliori di CSI/CCCP e qualcosa degli Aleph) e il metal, attraverso le sue configurazioni lugubri, enfatiche e “pachidermiche” (Black Sabbath), la sua forma raffinata, malinconica e “metafisica” (Pain Of Salvation, Saviour Machine) e addirittura tramite esili brandelli della sua esposizione maggiormente violenta e “etnica” (SOAD), riuscendo, mediante una struttura melodica di grande qualità e gusto, nell’impresa di non risultare prolisso, ridondante o eccessivamente “intellettuale”.
Lo stesso concept lirico che sostiene le vibranti architetture sonore, realizzato come l’intreccio narrativo di un’angosciosa e conturbante pièce teatrale, poteva rappresentare un ulteriore rischio dal punto di vista della “comprensione” dell’opera, ma anche qui i Tenebrae ostentano acume e misura, inserendo nel suddetto contesto di apprezzabile “accessibilità” le loro visioni poetiche … potenti, oniriche, eleganti, evocative e solo raramente viziate da appena da un pizzico di retorica.
Visto il carattere concettuale del disco e il suo notevole valore complessivo vorrei evitare di effettuare classifiche di merito all’interno di un programma in sostanza privo di cadute di tensione, limitandomi a segnalare “Coprimi di nero” come il pezzo, forse, più rappresentativo, a sottolineare la grande prova di tutta la band (plauso particolare al vocalist Davide Faudella, eccellente istrione della fonazione modulata) e a esprimere tutta l’indignazione per un gruppo ancora costretto a ricorrere all’autoproduzione (con tutti i limiti di una soluzione del genere, seppur assai professionale) per dare sfogo alla sua ambiziosa vitalità espressiva.
Profondi cambi di line-up (Bigone, Garofalo, Benenti e, ahimè, Faudella hanno abbandonato il progetto e sono stati sostituiti da Francesco Mancuso, Fabrizio Bisignano, Alessandro Fanelli e Paolo Ferrarese) mi procurano un minimo d’ansia, perché la magia e l’armonia create dai Tenebrae di “Memorie nascoste” non sono così agevoli da ricreare … non resta che attendere al “varco” i nuovi innesti, garantendo l’attenzione riservata agli emergenti dotati di personalità e accogliendo con entusiasmo l’esplicito invito della band a continuare a seguirla “in un viaggio tra canzoni, quadri e strani sogni fatti di nebbia”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 dic 2011 alle 14:05

Mi sta piacendo molto. Sul loro sito è possibile ascoltare interamente: http://www.tenebrae.it/memorie-nascoste/

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