Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:45 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. WILD RIDE
  2. LITTLE ANGEL
  3. BAD BLOOD
  4. TEARS IN THE RAIN
  5. KISSER
  6. 90-50-91-LOVE
  7. SADDLE THE MOON
  8. PUSH ON
  9. MR. ROCK N ROLLA
  10. HOOKED ON ROCK N ROLL

Line up

  • Serge Simic: vocal, lead guitar
  • George Breed: rhythm guitar, back vocals
  • Nik Marcos: bass
  • Mike Blacksmith: drums

Voto medio utenti

Debutto col botto per i The Slam, band canadese del padre/padrone Serge Simic, pubblicato dalla nostrana Scarlet Records. I nostri si cimentano con un hard rock di stampo abbastanza classico, a cavallo tra reminescenze seventies ed episodi più legati al class metal di band quali Dokken e Winger, giusto per citare un paio di nomi. Forti di una produzione (ad opera dello stesso Serge e di Ritchie Z Bogdanovic) al passo coi tempi ma che non snatura il sound retrò dei nostri, piazzano una manciata di brani che si fanno ascoltare con piacere, anche se, come è ovvio che sia, non possiamo parlare di capolavoro. E questo per un semplice motivo: pur essendo i nostri degli ottimi musicisti, pur essendo il buon Simic un gran bel chitarrista ed un buon compositore, manca quella magia che è propria solo di chi questo genere l’ha inventato e continua a portarlo avanti. E non è un caso che iniziando ad ascoltare l’album mi sia venuto in mente il mitico Glenn Hughes, sicuramente una delle influenze dei nostri insieme ai Kiss, ai Boston, e, in minima parte, ai Black Sabbath. Dico che non è un caso perché poi, arrivato a “Little angel” e leggendo le note di accompagnamento, mi rendo conto che il buon Glenn è ospite nel brano, e quindi tutto torna…
Si diceva di Simic… oltre ad accollarsi tutti gli oneri compositivi, il nostro si mette ben in evidenza anche con la sua chitarra, sicuramente più di quanto faccia con la voce, sinceramente nulla che ti porti a gridare al miracolo. Con l’ascia, invece, è decisamente a suo agio sia in fase di riffing che in fase solista. Da tempo, infatti, non mi capitava di ascoltare assoli così di gusto e di così pregevole fattura in un disco del genere, tanto da farli diventare automaticamente uno dei punti di forza dell’album. Album che, in generale, si mantiene su buoni livelli. Se, come è ovvio che sia, “Little angel” svetta sugli altri, se non altro per la prestazione come sempre splendida di Hughes, anche altri brani come “Wild ride”, molto kissiana, la rocciosa e sensuale “90-50-91-love”, “Kisser” o “Mr. rock n rolla” si difendono degnamente, e rendono questo “Hit it!” un platter che riempirà piacevolmente i vostri pomeriggi autunnali. Finale a sorpresa con l’acustica “Hooked on rock n roll”, dal sapore fortemente blues, influenza tutto sommato abbastanza presente anche negli episodi elettrici. In ogni caso, non dimentichiamo che stiamo pur sempre parlando di un esordio, quindi direi che il risultato finale è andato ben oltre ogni aspettativa, e fa ben sperare per il futuro di questa band, che ha le carte in regola per imporsi nel panorama hard mondiale.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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