Copertina 8

Info

Anno di uscita:2004
Durata:48 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. I KNOW THEM
  2. DESTROY
  3. GYPSY
  4. NO COMPROMISE
  5. EVERYTHING
  6. FROM FAR AWAY
  7. PAINFUL BUT TRUE
  8. ONLY GOD
  9. YOU ARE MY SHELTER
  10. A.E.A.
  11. FROM MY HEART
  12. TEAR APART

Line up

  • Zoltàn Farkas: vocals
  • Tomas Schrottner: guitars
  • Csaba Farkas: bass
  • Jòzsef Szakàcs: drums

Voto medio utenti

Ultimamente la Nuclear Blast si è fondata come un rapace sulle band che suonano una forma evoluta e moderna di thrash metal, con risultati tutt'altro che disprezzabili, anzi. Dopo i campioni del genere Meshuggah e dopo i vari Darkane, Mnemic, Raunchy e via dicendo, questa è la volta degli Ektomorf, band magiara d’origine tzigana. Qualcuno di voi sicuramente avrà già storto il grugno, ma come nella più classica delle contraddizioni invece ci troviamo ad una band spettacolare!!!
La cosa che balza subito all'occhio è una produzione, potente, pulita, ricca di groove. Un sound bestiale che farebbe impallidire la più pompata delle produzioni Nu Metal e che è frutto di Tue Madsen e degli Ant Farm Studios danesi, già sede delle sessions di registrazione di "Mechanical Spin Phenomena" dei Mnemic.
Si parlava di thrash metal moderno, dal vago retaggio industrial ma che non disdegna influenze etniche, ovvero richiami di musica gitana che danno un tocco particolare ed esotico al tutto. Immaginate i Machine Head di "The More Things Change" con molta melodia in più e con una sfrenata passione per i Sepultura era Chaos A.D./Roots. In effetti da molti la band viene accostata ai Sepultura e ai Soulfy. La volete sentire una? Negli ultimi 5 anni né l'una né l'altra band è stata capace di scrivere un riff degno della sola "Gypsy", manifesto cultural/ideologico di una band venuta dal nulla più assoluto e con una rabbia in corpo che i succitati brasiliani, in toto, hanno smarrito da un bel pò. Gli Ektomorf sanno scrivere canzoni fresche e d'impatto, fondono la vecchia scuola con la nuova filosofia, la contaminazione come modus vivendi e l'idea del muoversi costantemente per sentirsi vivi, quasi che l'immobilismo fisico/sonoro soffocasse qualsiasi istinto basilare. La parte centrale del disco è semplicemente un'opera d'arte con pezzi quali "Everything", "From Far Away" (immensa nel suo assolo ultradistorto), "Painful But True", "Only God" (mazzata metalcore terribile) e "You Are My Shelter" (vera e propria outtake di "Roots" che, tuttavia, si chiude con l'etera atmosfera di un arpeggio di chitarra acustica) che si rigirano a 360° tutto il thrash metal dal '85 al 2004, parti cadenzate e ricche di groove, accelerazioni devastanti, feeling, pathos, modernismo e contaminazione, e tanta melodia. Un mix perfetto e sconcertante nella sua essenzialità che, mai come in questo caso, nulla ha a che vedere con la banalità. Certo la voce di Zoltan Farkas è molto simile a quella di Max Cavalera, è ruvida e brutale al punto giusto ma, anche in questo caso, il paragone è ingeneroso verso il cristallino talento di Zoltan.
Il disco si chiude, tra le altre cose, con un tributo alle proprio origini Rom sotto forma di una sorta di ballad acustica, "From My Heart", che ci trascina in un mondo così vicino eppure così lontano, un modo fatto di cultura e tradizioni secolari.
Ora potete anche levarvi quel grugno di scetticismo dalla faccia e decidere di supportare una band con le contropalle, oppure continuare a comprare dischi di bands che hanno perso la bussola già da un pò e si riciclano di volta in volta in fotocopie sempre più piatte ed anonime, e sapete a chi mi riferisco. Almeno gli Ektomorf scrivono canzoni d'impatto. Un plauso.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino
Plagio totale

plagio pedissequo dei sepultura periodo cavalera (chaos/roots)... suoni, riff, groove, voce e testi identici a quelli di max e soci. ridicoli.

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