Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:41 min.
Etichetta:Nu Metal
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. ONE ROAD AWAY
  2. I CAN'T BREATH
  3. WAR BITES
  4. A BULLET FOR A $
  5. EQUILIBRIUM
  6. THAT OLD GUITAR
  7. GET IT REAL
  8. EMPTY
  9. WHITE BLACK
  10. FAITHLESS
  11. XXX

Line up

  • David: vocals
  • Eloi: guitars
  • Pla: guitars
  • Rutx: bass
  • Marc (Dj Jefe): samples, scratching
  • Alex: drums

Voto medio utenti

Guardando la foto di questa band ispanica è veramente difficile non riuscire ad immaginare il genere musicale che essa ci propone, difatti almeno due dei suoi componenti sono praticamente dei cloni di Jonathan Davis e Munky (rispettivamente il cantante e il chitarrista dei Korn)!! Detto così sembrerebbe quasi che stessi parlando di una sorta di cover band, di quelle che imitano alla perfezione perfino il look dei loro "ispiratori", ma per fortuna le cose stanno diversamente. Gli After Feed-Back sono infatti un onesto gruppo nu metal che ci propone in questo album un sound vario e d'impatto, caratterizzato da una buona dose d'aggressività ma anche da una ricerca costante della melodia. I punti di riferimento sono abbastanza chiari, si va infatti dai Limp Bizkit ai già citati Korn, passando per i P.O.D. (in particolare le parti rappate sono molto in linea con quelle della band di "Satellite") e, solo in rari casi, per i Linkin Park (dei quali gli After Feed-Back sembrano aver apprezzato in particolare l'inserimento di elementi elettronici su basi prettamente metal). Nonostante non si possa proprio dire che questo album rappresenti qualcosa di nuovo e originale, si deve almeno riconoscere a questo sestetto la capacità di aver saputo creare dei buoni brani, a livello compositivo infatti il gruppo non ha poi tanto da invidiare a band molto più conosciute. Le undici tracce contenute in questo lavoro sono tutte piuttosto diverse l'una dall'altra, se infatti è vero che potenza e aggressività caratterizzano pezzi come l'iniziale "One road away" e "A bullet for a $", è altrettanto vero che ci sono anche episodi ben più tranquilli e meno veloci (vedi ad esempio l'ottima "That old guitar") o altri in cui c'è una presenza abbastanza preponderante di parti rappate. Quest'ultimo caso è molto ben rappresentato dall'ultima traccia, intitolata "XXX" e cantata in spagnolo, che oltretutto chiude in maniera abbastanza inusuale un album sicuramente degno di considerazione, il quale magari non sarà portatore di grandi novità ma che almeno ha il pregio di essere un ascolto piacevole.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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