Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:31 min.
Etichetta:Hellion

Tracklist

  1. ART TERRORIST
  2. OUR LADY OF LUNACY
  3. THE POWER TO THRASH
  4. THE COULPRIT CHAOS
  5. HELLBOUND
  6. NEW COURSE OF MADNESS
  7. MISANTHROPY
  8. TRUE ABSURD NIGHTMARE (PT 2)

Line up

  • Fausto Di Persio: vocals
  • Guido D'Agostino: guitars
  • Marco Palumbaro: guitars
  • Silvia Antosa: bass
  • Luca Nicolucci: drums

Voto medio utenti

Un paio d'anni, qualche aggiustamento alla formazione (l'ingresso di una bassista di ruolo, Silvia Antosa e di un nuovo batterista) ed il passo successivo al demo "Steel Made Resistance" è rappresentato da quest'album.
Per "The Power To Thrash" i Thy Gate Beyond possono contare sull'appoggio della Hellion Records, ma anche sulla buona resa dei pezzi in scaletta. Otto brani con un buon tiro che si rifanno alla scena speed/thrash d'oltreoceano (Exodus, Hallow's Eve, Dark Angel, Heaten...) mentre del versante europeo mi ricordano sopratutto i sottovalutati Vendetta (ascoltate ad esempio l'ottima "Hellbound") o gli Artillery. I musicisti che fanno parte del gruppo hanno discrete esperienza alla spalle, con trascorsi nei Wotan, Empire e Condanna e riescono a creare un sound grezzo, potente e convincente, che si esprime in canzoni aggressive ma sempre ben costruite, che non vengono penalizzate da una produzione non propriamente al passo coi tempi, ma piuttosto sporca e più facilmente accostabile a quella ascoltabile su dischi come "Tales of Terror", "Go and Live...Stay and Die" o "The Legacy". L'opener "Art Terrorist" è appunto un brano che mi ricorda molto i Testament al loro esordio, rocciosa e senza esitazioni di sorta, così come d'altronde tutti i brani seguenti, sempre sospinti dal drumming di Luca Nicolucci assecondato dalle sfuriate delle chitarre di Guido D'Agostino e Marco Palumbaro e dal basso (un po' nascosto) di Silvia. Qualche appunto invece al cantante Fausto Di Persio, più che discreto ma non impeccabile, sopratutto nelle parti più strillate. "The Power To Thrash" è in ogni caso un buon modo di presentarsi alla scena metal.
Certo suona un po' vecchio e questo, secondo i punti di vista, può sembrare un pregio oppure un limite... ma ai cultori del genere piacerà sicuramente.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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