Giunto nei negozi a quattro anni di distanza da “…one day less”, “Frail” dei lusitani Before The Rain farà felici tutti coloro che amano le tristi atmosfere metalliche di Anathema, My Dying Bride e Paradise Lost.
L’ingresso in formazione del nuovo singer Gary Griffith (ex Morgion) - bravo sia quando si cimenta con il growl, sia quando canta pulito – ha immesso nuova linfa qualitativa all’interno del nel quintetto iberico, contribuendo non poco a rendere “Frail” solido e maturo.
Le canzoni sono decisamente lunghe ed articolate (in una certa misura si mostrano pure ambiziose) ma non mostrano cedimenti sia a livello di songwritng, sia a livello di arrangiamenti, a dimostrazione che i quattro anni passati fra i due lavori in studio non sono stati persi.
Il gruppo portoghese riesce nell’obiettivo di partorire sia le atmosfere decadenti che quelle sofferenti, alternando pesanti parti doom a partiture più dinamiche in cui le chitarre di Valter Cunha e Carlos Monteiro dimostrano di aver appreso la lezione dei maestri inglesi.
In questo senso va intesa anche la scelta di avvalersi di gente del settore esperta in queste sonorità.
“Frail” è stato infatti mixato presso i Chapel Studios (My Dying Bride, Cathedral) in Lincolnshire e masterizzato presso i Fascination Street Studios in Örebro, da Jens Bogren (Katatonia, Paradise Lost) che hanno dato alle sei tracce del cd una veste adeguata per non lasciare l’amaro in bocca agli appassionati del genere.
Da sottolineare all’interno di “A glimpse towards the sun” l’apparizione come guest vocalist di Natalie Koskinen, singer degli Shape of Despair coi quali è prevista a giorni l’uscita di uno split ep/cd sempre per la nostrana Avantgarde.
“Frail” non è uno di quei lavori di facile assimilazione, richiede concentrazione per esser inteso intimamente, ma una volta che ciò avviene risulta essere un buon compagno di viaggio nelle giornate più plumbee e piovose.