Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2004
Durata:57 min.
Etichetta:Firebox
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. THROUGH HER SILVERY BODY
  2. DEADLY NIGHTSHADE
  3. OUT OF THIS GLOOMY LIGHT
  4. SWALLOW (HORROR PT. 1)
  5. SILENCE OF THE WOMB
  6. HOLD THIS WOE
  7. UNDER THE WAVES
  8. THE MORNING NEVER CAME

Line up

  • M. Kotamäki: vocals
  • J. Raivio: guitars
  • M. Jämsen: guitars
  • M. Honkonen: bass
  • A. Munter: keyboards
  • P. Pasanen: drums

Voto medio utenti

Se avete nostalgia del dark metal più malinconico e deprimente allora questo disco fa veramente al caso vostro, in quanto i finnici Swallow The Sun sembrano voler rinverdire i fasti di un genere che, specie qualche annetto fa, ha fatto proseliti a destra e a manca, ma che poi è progressivamente andato a scomparire. L'intento di questo gruppo mi pare alquanto apprezzabile, anche perché "The morning never came" è un gran bel disco, uno di quelli che piacciono al primo ascolto nonostante contenga musica lontanissima dalle cose più commerciali. Il fatto è che gli STS ce l'hanno davvero messa tutta per confezionare un cd che suonasse molto heavy ma che contemporaneamente si mettesse in evidenza per le sue linee melodiche, ed il risultato di tanto lavoro sono otto composizioni di tutto rispetto, che si fanno particolarmente apprezzare per la loro intensità e per le emozioni che riescono a trasmettere. Tali caratteristiche sono, a mio parere, quelle che rendono questo cd abbastanza speciale, perché purtroppo capita sempre più spesso che certi dischi di musica "atmosferica" (o di metal melodico se preferite) siano di buon livello tecnicamente parlando, ma manchino del tutto di personalità, riuscendo così a comunicare poco o nulla agli ascoltatori. Per avere un'idea di quali possono essere le sonorità proposte dal gruppo pensate ai Katatonia di "Dance of december souls" (con un sound un tantino più corposo) e aggiungete parti di tastiera che si amalgamano perfettamente al contesto musicale in cui si trovano, donandogli magnificenza e coesione. Per quanto riguarda le eventuali pecche di questo lavoro, beh mi risulta piuttosto difficile metterne in evidenza qualcuna, infatti le canzoni sono tutte di buon livello e mantengono inalterati dall'inizio alla fine quella pesantezza e quel senso di dolore e disperazione che le rendono tanto particolari, inoltre anche le vocals sono pienamente all'altezza della situazione, giocando un ruolo determinante nella riuscita dei singoli pezzi. L'unica cosa che posso far notare è che "The morning never came" è una sorta di blocco monolitico, un album cioè assolutamente uniforme che non ammette alcuna variazione rispetto a quello che è il suo "carattere" dominante. Non che questo sia negativo, anzi direi che un approccio del genere era quasi fondamentale per la riuscita del disco, ma credo sia utile sottolineare questo aspetto visto che per qualcuno potrebbe forse rappresentare una sorta di limite. A conti fatti si può quindi parlare di un cd davvero notevole, anche considerando che si tratta della prima prova discografica di un gruppo che esiste da pochissimi anni!!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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