Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:54 min.
Etichetta:Ritual

Tracklist

  1. IRON CROW
  2. TERRASAW
  3. BLACK HASH MASS
  4. TAKE THE CURSE
  5. VINHO DOS MORTOS
  6. BAPTISM OF THE WALKING DEAD
  7. ANOTHER SKELETON
  8. HAND OF GLORY
  9. THE WEAKENING
  10. KHALI MIST

Line up

  • Tim Bagshaw: guitars
  • Adam Richardson: bass, vocals
  • Mark Greening: drums

Voto medio utenti

Dei Ramesses abbiamo parlato di recente, in occasione dell’uscita di Chrome Pineal, lungo Ep con tre inediti e tre brani dal vivo.
Ora l’attenzione si sposta sull’ultimo full-lenght, “Take the Curse”, pubblicato nel 2010 e riproposto insieme al lavoro di cui sopra.
Questo disco conferma logicamente tutto ciò che già sapevamo del trio britannico: sludge doom mortifero e maligno, di impressionante pesantezza, con passaggi che sconfinano nel black metal o più spesso in una derivazione acida sul modello degli Electric Wizard, dei quali i Ramesses sono interessante emanazione. Rispetto a formazioni analoghe, citiamo tra gli ultimi arrivi Highgate, Pyramido, Black Tusk e molti altri, l’uso della voce è meno estremo, pur rimanendo ugualmente torbido e sinistro. Il fatto consente alla band di concertare episodi di grande spessore ma dal refrain quasi orecchiabile, come “Iron claw”, e nello stesso tempo brani più articolati dal variare di soluzioni, tempi e atmosfera, vedi l’agghiacciante “Terrasaw” o la lunga, sfibrante, “Baptism of the walking dead”.
La conclusiva “Khali mist” è puro E.Wizard-style, con la chitarra di Bagshaw finalmente libera di recitare i suoi mantra solistici. Uno dei top dell’album.
C’è anche qualche aspetto negativo, però. Un paio di canzoni sottotono, un riempitivo breve ma inutile come “Vinho dos mortos”, ed una certa insistenza ad utilizzare inserti recitati piuttosto lunghi, presumo estrapolati da pellicole cinematografiche, quando forse era meglio ridurli al minimo.
Certo non si tratta di colpe gravi, né possono inficiare il buon lavoro del terzetto, però dimostrano che i Ramesses non hanno ancora raggiunto il livello dei migliori, tra i quali c’è senza dubbio il loro precedente gruppo. Inoltre, proprio l’Ep citato in apertura, ha fornito segnali incoraggianti riguardo la crescita degli inglesi. Sicuramente, il prossimo disco sarà importante per capire quali sono i margini di miglioramento della formazione. Comunque, per i fans dello sludge doom, questo è un ascolto consigliatissimo.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.