Silentium - Sufferion Hamartia Of Prudence

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:68 min.
Etichetta:Spikefarm
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. THE LETTER
  2. FLAME STILL BURNS
  3. ANTRACONE'S DREAM
  4. LOST IS MY NAME
  5. THE WRAITH AT A SHORE
  6. HEART UNYIELDING
  7. THE CONSPIRACY
  8. SHAME FOREVER MINE
  9. SCORIA ARRIVES
  10. DARK WHISPERS
  11. THE MURDERER
  12. WITHER IN SILENCE
  13. THE HIDEAWAY
  14. THE FALL
  15. AT THE CABIN
  16. BEYOND

Line up

  • Matti Aikio: vocals, bass
  • Ms. W Lilith: vocals
  • Toni Lahtinen: guitars, vocals
  • Juha Lehtioksa: guitars
  • Janne Ojala: drums
  • Sami Boman: keyboards
  • Jani Laaksonen: violin

Voto medio utenti

Devo ammettere che questo concept album dei finlandesi Silentium poteva essere sicuramente un qualcosa di eccellente fattura, ma peccato che per ogni canzone suonata vi sia un intermezzo di discorsi (a volte qualche minuto) che pian piano dipanano tutta la storia. Se questo fosse stato fatto a spot e non vi fosse stata troppa ridondanza, tutto il lavoro ne avrebbe giovato, alleggerendo il complesso del dischetto, rendendolo più snello e meno pachidermico. Ma andiamo con ordine: il dischetto narra e musica la tragica storia tra due amanti, ambientata nel 1787. Spaniard Antracon e la sua amata Prudence, con la partecipazione straordinaria di Scoria, il male in persona che cerca in tutti i modi di minare l'amore che scorre tra i due protagonisti, vi condurranno in un viaggio attraverso luoghi romantici ed eterei, ma anche maledetti, in cui solo l'amore ed il sentimento puro possono vincere la lontananza (Antracon è in perenne viaggio in mare) e la malinconia che ne deriva, sotterrando la tentazione del maligno. Come finisce, è ovvio, non ve lo dico... leggere la storia ed ascoltare la musica è l'unica maniera per venirne a capo. Tornando in merito a sound, si può inquadrare 'Sufferion Hamartia Of Prudence' come Gothic Metal, di quello non standardizzato sui generis, ma piuttosto con diverse infarciture Doom e lampi di Prog, ove spiccano gli ottimi inserti di violino (che spesso costituiscono il valore aggiunto al lavoro, sorreggendone la struttura), ed i duetti tra voce maschile e femminile, che conducono l'ascoltatore attraverso il compimento della storia. Teatrale e sinfonico, un vero peccato per il troppo parlare... comunque sia, consigliato almeno un ascolto, soprattutto agli amanti del Neo Romantic Goth a forti tinte Metal.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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