Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:32 min.

Tracklist

  1. 3.32
  2. YOUR GAME IS OVER
  3. SURFACE/YOURSELF
  4. JONESTOWN
  5. SHIVA LIES
  6. SUPERPOWER
  7. SCUM OF THE SYSTEM/THE STATE OF PIRANHAS
  8. ONE LOVE
  9. THROUGH THE VENOM
  10. THE GRIP OF STEEL

Line up

  • Simone: vocals
  • GLC: guitars
  • Simone: bass
  • Andrea: drums

Voto medio utenti

Le recenti fregature contrattuali del music business non hanno fiaccato la resistenza e la voglia di fare musica dei laziali The Nosebleed Connection, attivi fin dal 2001, e giunti oggi al terzo full-lenght dal titolo “Nosebleeders”.
Anzi da tutte queste problematiche, la band ha trovato forza, ha ricevuto la classica “carica in più” per la genesi e la (auto)produzione dei dieci pezzi che compongono il cd giunto in redazione.
Non aspettatevi carezze o moine dai The Nosebleeders Connection. Il loro metal fortemente influenzato dall’hardcore a stelle e strisce trova diversi punti di contatto sia coi Sepultura di “Chaos A.D.”, sia con acts quali Sick Of It All, Biohazard, Madball, è schietto e senza fronzoli.
Trenta minuti senza respiro, durante i quali i Nostri sfogano tutta la loro rabbia attraverso un riffing velocissimo e incazzato, ma soprattutto ben suonato, travolgendo l’ascoltatore in un vortice adrenalinico come se si fosse su un ring.
Pur non essendo completamente originali (ma è possibile esserlo al 100% in un genere come questo?), i The Nosebleed Connection coinvolgono mostrando diverse “variazioni sul tema” senza snaturare per questo la loro identità.
Dalla trascinante “Surface/yourself” (forse il pezzo migliore del cd), all’articolata “Scum of the system/state of piranha” in cui la band si esibisce anche in rallentamenti dai tratti melodici, fino all’anthemico finale della conclusiva “The Grip of steel”, i laziali lasciano nell’ascoltatore una impressione davvero buona, di completa gestione dei propri strumenti musicali e di genuina coerenza in quello che fanno.
Come detto prima “Nosebleeders” è autoprodotto dalla stessa band, ed il risultato è bilanciato e pulito, in cui tutti gli strumenti trovano il giusto spazio senza per questo perdere in potenza ed aggressività.
Se la mission dei laziali è quella di scatenare un pogo continuo sotto il palco stillando ogni singola goccia di sudore del pubblico, allora il risultato è stato pienamente raggiunto.

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