Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:41 min.
Etichetta:Metal Blade Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. REBIRTH
  2. THE ETERNAL RULER
  3. THORNS OF ACACIA
  4. HAUNTING ABOUND
  5. THE ART OF REDEMPTION
  6. PHOENIX AMONGST THE ASHES
  7. DEATHVEIL
  8. HATESWORM
  9. LAKE ABLAZE
  10. THE FIRE OF RESURRECTION

Line up

  • Erik Rutan: vocals/guitar
  • Jade Simonetto: drums
  • JJ Hrubocvak: bass

Voto medio utenti

Provo un profondo rispetto per Erik Rutan, per il suo stile chitarristico, per la sua carriera di produttore, per tutto quello fatto con i Morbid Angel e ora pure con i "suoi" Hate Eternal, ma una cosa non sono riuscito a perdonargli: la copertina del nuovo Phoenix Amongst The Ashes, ma che cosa rappresenta? Un disegno simile mi aspetterei di trovarlo su un disco mediocre di una band underground mediocre, e non su un act come gli Hate Eternal. Malgrado questo sfogo il contenuto dell'album non è affatto male, una garanzia di sicurezza per tutti quelli che non riescono a respirare senza quel riffing chirurgico e penetrante, dallo stile morboso e asfissiante, senza quelle ritmiche inumane per velocità e precisione, per non parlare infine delle vocals, come al solito strazianti e brutali. In queste tre righe si concentra tutta l'essenza vitale degli Hate Eternal, ci sarebbe veramente poco altro da aggiungere se non che la produzione è come da copione cruda e asciutta, che tecnicamente sono tutti musicisti impressionanti e che alla Metal Blade sanno come far palpitare i cuori a tutti gli appassionati di Death Metal. Mi rendo conto che scritta così risulterebbe come una recensione fredda e meccanica, esattamente l'opposto di quello che vogliono esprimere gli Hate Eternal: un massiccio sfogo di rabbia repressa, una marcia imperiale di panzer con i freni rotti e i cannoni carichi. E'impossibile scegliere quale canzone spicchi sulle altre perchè sono tutte tremendamente monolitiche e omogenee, e quindi andando a naso pesco The Eternal Ruler, Haunting Abound, Thorns Of Acacia e la title track, tutte calibrate per offendere i vostri timpani, per annichilire ogni residuo di sinapsi nervosa. Phoenix Amongst The Ashes non sarà il loro disco migliore ma almeno è una bella lezione di cosa significhi suonare Death Metal.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 mag 2011 alle 22:20

quoto! peccato che gli HE mi facciano cagare a spruzzo

Inserito il 11 mag 2011 alle 21:58

chiedi a Coroner che dopo che ha visto la mia collezione di dischi dei Grave su FB sta pensando a come introdursi in casa mia! :D

Inserito il 11 mag 2011 alle 20:24

LOL almeno lo hai speso bene lo spazio? :D

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