Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2011
Durata:67 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. SET SAIL TO… (INTRO)
  2. NEW HORIZONS
  3. THE CHEVALIER
  4. FAR FROM HOME
  5. HEAVENLY MISSION
  6. PRAYER (INTERLUDE)
  7. STATE OF SIEGE
  8. CHANGING FATE
  9. WHEN CANVAS STARTS TO BURN
  10. SERENADE OF FLAMES
  11. YOUNGEST OF WIDOWS (LIMITED EDITION BONUS TRACK)
  12. BELOW EASTERN SKIES (INTERLUDE)
  13. BEYOND DESERT SANDS
  14. TO INDIA’S SHORES (LIMITED EDITION BONUS TRACK)
  15. LAMENT (INTERLUDE)
  16. MY LEGACY

Line up

  • Georg Neuhauser: Vocals
  • Thomas Buchberger: Guitar
  • Fabio D'Amore: Bass
  • Andreas Schipflinger: Drums, Vocals
  • Mario Hirzinger: Keyboards, Vocals

Voto medio utenti

I Serenity sono una delle bands che più aspettavo al varco, avendo alle spalle due album stu-pen-di, ed essendosi ritagliati uno spazio di tutto rispetto nel panorama power/symphonic. Ma arrivata al terzo album, la band ha fatto quello che temevo e che mi auguravo non avvenisse mai: ha ceduto alle lusinghe del mercato, caricando il nuovo “Death & Legacy” di arrangiamenti super mega pompati, orchestrazioni, cori a 200 voci, perdendo invece di vista l’aspetto più strettamente compositivo e la quota metal, qui sempre presente ma seppellita sotto tonnellate di suoni, per quanto pregevoli. Insomma, la sindrome-Kamelot ha colpito, e lo si evince sin dalla track “New Horizons”, il cui motivo portante è identico al riff di “Forever”.

Guai a chi pensa che io stia parlando di un album brutto, tutt’altro: i Serenity sono una gran bella band, piena di musicisti superbi (a cui si è da poco aggiunto l’italiano Fabio D’Amore al basso), ed il cd presenta una lunga serie di canzoni molto belle, elaborate, suonate con la solita perizia. Ma quella sensazione non mi lascia: la sensazione, cioè, di un album estremamente “costruito”, poco spontaneo, troppo lavorato per poter risultare fresco e diretto come i due bellissimi predecessori.
Voci femminili, archi, sovraincisioni ad ogni piè sospinto, ma per fortuna i bei brani non mancano: per amor di citazione, vi nomino la potente “Far from Home”, una struggente “Changing Fate” che mi ha fatto pensare ai Royal Hunt dell’era ‘Paradox’, o la conclusiva “My legacy”, superbo up-and-down in punta di power metal. Molte le guests in questo “Death and Legacy”: da Ailyn dei Sirenia in “The Chevalier” e “Prayer”, ad Amanda Somerville nel già citato “Changing Fate”, alla bravissima Charlotte Wessels (Delain) su “Serenade of Flames”. Insomma, stavolta le cose sono state fatte davvero in grande. Ne avrà perso un po’ il prodotto finale, dimenticato dietro tutto questo ben di dio? Un pochino sì, ma per fortuna qui stiamo parlando di una band che ha ancora il cassetto delle idee pieno zeppo di belle cose. Un album bello, ricco, strabordante di musica, ma un pelino sotto il precedente “Fallen Sanctuary”, a mio avviso apice ineguagliato dei Serenity.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 apr 2011 alle 15:58

Ne parli come fossero amiche tue Ce le presenti?

Inserito il 16 apr 2011 alle 14:10

Io direi che un bell'80 ci sta' tutto!Gli ospiti sono sempre ben graditi quando ci sanno fare come Amanda,Ailyn e soprattutto Charlotte che ora è inferiore solo a legende viventi Sharon e Simone...

Inserito il 14 apr 2011 alle 14:08

Diciamo che si sono un po' "abbandonati", ma il livello qualitativo dell'album, in senso assoluto, è da 7/7.5 senza problemi :) Forse da loro ci si aspettava di piu, ma è innegabile che il materiale prodotto sia di qualità, a mio parere..

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