Leng Tch'e - Death By A Thousand Cuts

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:31 min.
Etichetta:The Spew Records

Tracklist

  1. INITIATE MURDER SEQUENCE
  2. STRANGLED BY UNDERWEAR
  3. HYPOCRISCENE
  4. I KNOW WHERE YOU'VE SHIT LAST SUMMER
  5. FUCK CENSORSHIP
  6. INFERIOR SUPERIORISM
  7. GET RID OF THE ROCK IN YOUR NAME
  8. COCKPORN
  9. THE REGULAR KNOW-IT-ALL
  10. CHASM
  11. SCHIZOTRENDIC
  12. THE SCHEME
  13. STRAIGHT OUTTA BOERECOTE II
  14. MOSH OF THE CLOWNS
  15. HUMAN IGNORANCE16. GRAVEYARD SHIFT
  16. DELUSIONS OF GRANDEUR
  17. T.P.

Line up

  • Isaac: vocals
  • Glen: guitars
  • Sven: drums
  • Kevin: bass

Voto medio utenti

Questo è il primo album dei Leng Tch'e, band belga dedita al grindcore. Il moniker è di origine cinese (deriva da un particolare tipo di tortura) e significa pressappoco morte dalle mille ferite da cui il titolo dell'album "Death By A Thousand Cuts". Per la cronaca si tratta di una tortura nella quale la vittima è drogata e la si fa a pezzi senza che possa avvertire nulla finché non è, ormai, troppo tardi. Tralasciando da parte i convenevoli c'è da dire che questi belgi possono, a buon diritto, essere considerati una sorta di abbecedario del grindcore, nel senso che hanno tutti gli elementi indispensabili per un disco di tale sorta. Il sound è abbastanza ortodosso, se si eccettua qualche influenza death metal soprattutto in alcune parti di brutale growl, le songs sono tutte molto brevi e velocissime, le accelerazioni fulminanti ed il drumming devastante, e non mancano testi che spaziano dal sociale al nichilismo. Dulcis in fundo si sono anche svariati samplers, tra cui uno gustosissimo in inglese che narra tutti i vari significati della parola "Fuck" in relazione ai diversi contesti in cui è usata. E c'è pure la ghost track! Come vedete quindi non siamo dalle parti di un disco che brilli per originalità ed inventiva. Quello che posso assicurare, però, è che la band ce la mette tutta per risultare credibile e la prova risulta anch'essa buona e nella media delle uscite odierne. Le songs quando vogliono sanno far male, aiutate da una buona produzione che mette in risalto soprattutto un riffing tritaossa. Se è vero che è il particolare che fa la differenza allora vi assicuro che questo disco mi ha fatto buona impressione per la cura dei particolari, a partire dal booklet e dalla copertina (non la solita mostra di frattaglie e interiora) per finire alla cura con cui è stato "assemblato" il tutto. Come debut non è niente male.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.