Eins, Zwei, Drei! Heavy Metal Sieg Heil!

Recupero uno slogan, dagli albori della mia militanza metallica, per salutare il terzo album degli Alltheniko, ennesimo tripudio al Metal sound da parte di questo terzetto di Vercelli, alle prese con il loro nuovo album, "Millennium Re-Burn", uscito nuovamente per la My Graveyard Productions. E nuovamente con gli stessi ottimi risultati, quelli che li vedono raccogliere uno Speed Metal che a seconda dei momenti sa distendersi sino alla NWOBHM quanto scaldarsi sotto la spinta del buon vecchio Thrash.
Accantonata velocemente la marziale intro "Millennium" è poi impossibile restare immobili di fronte alla raffiche metal di "Spirit of the Highway", mentre sulla seguente e granitica "No More Fear" incontriamo l'ospite a sorpresa Gord Kirchin (noto sopratutto per essere il cantante dei Piledriver), che si cimenta su alcuni passaggi danteschi in un improbabile italiano.
Lo sferragliare metallico continua imperioso ed affilato lungo una strada ferrata che ha le sue principali stazioni in brani come "Masterful Man" (e ti chiedi come fanno a fare tutto sto casino tre soli musicisti?!), in un anthem priestiano quale "Metal Lord", e pure nella thrashy "In the Name of the Cross", altra canzone liricamente ispirata alla "Divina Commedia", o su "The Inner Self", che parte lenta su un bel arpeggio ma poi, alzati i ritmi, finisce per travolgerti, grazie anche ad una delle migliori prove d'assieme messe in atto da Dave Nightfight, Joe Boneshaker e Luke The Idol.
Ormai, dopo tre album di spessore, quali "We Will Fight", "Devasterpiece" ed ora "Millennium Re-Burn", gli Alltheniko non possono più essere considerati come una semplice promessa, ma gli compete il ruolo di solida realtà all'interno della scena Metal nazionale... e non solo!

Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...