Copertina 4

Info

Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. COME MARILYN
  2. MARTIRE
  3. LEBBRA
  4. MEMORIE ERRANTI
  5. INNOYA
  6. NON IMPORTA
  7. OMBRA
  8. HALLOWEEN
  9. NEL BUIO
  10. PHANTASMA

Line up

  • Alessio Ligorio: vocal, guitars
  • Gennaro Miceli: bass
  • Pietro Cinieri: drums

Voto medio utenti

Un album di esordio non è mai una cosa facile, sopratutto se vivi in un paese come il nostro e, al giorno d'oggi, non sei uno che esce da un talent show e non sei un prodotto studiato da un discografico, con il solo scopo di far qualche soldo.
I Ninfea, da quello che si evince, è una formazione nostrana che si auto-produce e che, evidentemente, crede molto nel proprio prodotto. Fino a qui tutto bene, gli intenti sono alquanto nobili... ma si sa... con i soli intenti si avanza ben poco!
Ade è un album che contiene dieci tracce praticamente tutte uguali, suonate tutte sulla stessa tonalità (o quasi) con gli stessi accordi, con ritmiche pressoché identiche e tempi che differiscono per poche bpm l'una dall'altra.
Sull'intonazione e la qualità della voce glissiamo... il genere che i Ninfea professano è una commistione tra grunge e quello che una volta si poteva definire alternative rock, quindi non serve una qualità impeccabile; ma sulle linee melodiche del cantato non glisso nemmeno: a dir poco banali e tutte, tutte, tutte uguali.
Le chitarre, ritmica distorta che si alterna ad arpeggi leggermente riverberati e conditi con delay, spesso non si percepiscono a tempo.
Basso suonato a plettro tutto sommato buono... fa il suo e non si lancia in inutili “viaggi”
Batteria niente male, certo sarebbe da ripulire un pochino nei suoni, ma è fondamentalmente suonata bella precisa anche in quei cambi tempo che si sentono nei brani in conclusione dell'album; unica pecca è che nel disco il batterista non è la stessa persona che fa parte solitamente della formazione.
In sostanza già a metà tracklist l'album risulta non poco deprimente, noioso e incommesurabilmente monotono; anche solo dando un'occhiata ai titoli si respira monotonia (e aggiungerei anche depressiva)... non c'é brano degno da citare... credetemi!
So bene che ci sono state band nella storia del rock (non faccio nomi, ma gli intenditori capiranno) che hanno fatto la propria fortuna e la propria pluriennale carriera sugli stessi quattro accordi e ci sono band e grandi nomi che hanno fatto la propria fortuna mettendo in pratica la “regola di Klosterman” (per chi non la conoscesse posso invitarlo a leggere “Delitti Rock” di Ezio Guaitamacchi edito da Arcana)... ma qui nonostante le più che ottime intenzioni, non servirebbe nemmeno quella.
Peccato, perché come accennavo in apertura, sembra un progetto molto sentito in cui i membri dei Ninfea hanno messo molto impegno e molta energia... ma il risultato che arriva alle orecchie dell'ascoltatore sembra tutt'altro e non conferma nulla di tutto ciò.
Recensione a cura di Guido 'Sybelius' Zerbin

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