Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:65 min.

Tracklist

  1. GANYMEDE
  2. FRACTAL
  3. BLACK SIDEREAL ABYSS
  4. HYPNAGOGIC HALLUCINATIONS
  5. MERIDIAN ZERO
  6. OPALESCENCE
  7. LUMINESCENCE
  8. FACELESS THE KING
  9. LUMINESCENT TWIN

Line up

  • Marco Giarratana: vocals
  • Michele Cigna: guitars
  • Stefano Di Francisca: bass
  • Antonio Calandra: drums

Voto medio utenti

I siciliani Psychocean, che si erano messi in luce alcuni anni fa con l’Ep “Embryonal confinement”, giungono ora alla pubblicazione del loro primo full-lenght: “Luminescence”. Si tratta di un lavoro che fa della densità e complessità musicale le sue armi migliori, approccio assai profondo rinforzato da una venatura intellettuale espressa nelle citazioni di personaggi del calibro di Marcuse, Nietzsche, Borges, Saramago, Junger, ecc.
Difficile collocare il gruppo in un sotto-genere preciso, i richiami più concreti sono forse quelli a Tool, Isis, Neurosis, Mastodon ed ai mai abbastanza lodati canadesi Voivod, dei quali troviamo un’eco in certi passaggi metallici ed affilati del quartetto isolano.
Restano comunque influenze appena abbozzate, all’interno di brani impegnativi, ostici, dal contenuto quanto mai adulto e poco immediato. Gli ampissimi passaggi strumentali restano ben lontani dalle semplificazioni riff-ritmica-assolo, puntando invece sul fluido rincorrersi di elementi heavy e di introspezioni melodiche dal retrogusto amaro. Conseguenza dei temi trattati, che vanno dall’alienazione della società attuale fino all’asprezza del percorso evolutivo dell’uomo, passando per il mutamento dei rapporti interpersonali causato dalla diffusione tecnologica.
L’intero lavoro prevede sonorità terse, nette, precise e taglienti; le linee dei brani crescono e decrescono d’intensità, alternando evoluzioni metal-progressive ed ambiguità psycho-core di stampo voivodiano; uno sviluppo intricato che si trasmette da un episodio all’altro e forma in pratica un’opera completa, omogenea e personale.
L’esordio dei Psychocean non è disco per ascoltatori superficiali o frettolosi, né per chi ama le trame epidermiche. Richiede impegno e voglia di sviscerarne i tanti dettagli e sfumature, talvolta anche troppo nascosti da una ermeticità forse a tratti un po’ distaccata e cerebrale. Il gruppo dimostra comunque grande maturità compositiva ed esecutiva, cosa che lo segnala come interessante realtà emergente.

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