Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:50 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. VAPORIZED
  2. DEATHPIDEMIC
  3. MIDNIGHT MEAT TRAIN
  4. ADAN'S CHILDREN
  5. SUICIDE
  6. CHURCH BURNING
  7. DEATH CONTROL
  8. GLOBAL DICTATORSHIP
  9. MUTANT FROM THE RED HILL
  10. AMAIERARIK EZ DA

Line up

  • Ekaitz Garmendia: gguitar
  • Xanti Rodríguez: bass/vocals
  • Joseba Azkue: guitar
  • Edorta: drums

Voto medio utenti

Continua imperterrita l'opera di accalappiamento da parte della nostrana Punishment 18 Records, l'etichetta discografica italiana che negli ultimi 3 anni è riuscita a pubblicare con una certa frequenza album di giovani band, alcune promettenti, altre meno, ma sempre e comunque devote al Thrash Metal e dintorni. Stavolta tocca agli spagnoli Legen Beltza, un gruppo che ha bazzicato abbastanza nel mondo underground pubblicando quattro album, di cui onestamente non conosco la consistenza artistica. Need To Suffer è il loro ritorno ufficiale e bisogna subito dire che la band è una di quelle che cerca il groove e la ritmica che ti fa sbattere la testa su e giù, e questo è un elemento che può avere due risvolti: o si azzecca al primo colpo l'intuizione vincente oppure è continuo susseguirsi di tentativi che finiscono per annoiare perchè non c'è nulla di dire. In brani come Deathpidemic, Midnight Meat Train, Death Control e in ultimo Church Burning ci sono delle buone idee, per fortuna sfruttate a dovere. Generalmente quasi tutte le loro canzoni si basano su dei riff di chitarra molto asciutti e semplici, ma allo stesso tempo pesanti e monolitici, conditi da quella ricerca del groove di cui sopra. Spingono il piede sull'acceleratore e sono sicuro che dal vivo i Legen Beltza trovano la loro condizione ideale di gruppo Thrash Metal, che è esattamente il luogo dove ogni gruppo degno di suonare questo genere dovrebbe sapersi comportare. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro, siamo dinanzi al classico e puro album Thrash Metal del nuovo millennio, niente di innovativo o di sbalorditivo, ma almeno è onesto e devoto.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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