Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:49 min.
Etichetta:NoiseArt

Tracklist

  1. THROUGH THE EYES OF THE DEVIL
  2. THE FOLLOWER
  3. IN A RIVER OF MADNESS
  4. MEMORIA
  5. VELVET LIES
  6. IN BLOODRED SHADES
  7. SHADES OF GREY
  8. ON THE EDGE OF SANITY
  9. THE BLACK BRIGADE

Line up

  • René Pedersen: Vocals, Bass
  • Jakob Mølbjerg: Guitar
  • Martin Buus Pedersen: Guitar, Keyboards
  • Morten Løwe Sørensen: Drums

Voto medio utenti

Una lacrima di tristezza ci riga il volto mentre ci accingiamo a recensire la nuova fatica dei Mercenary, la prima sotto la nuova egida della NoiseArt dopo tanti bei dischi per Century Media: cosa è accaduto ad una formazione così' valida per tantissimi anni, dal gioiello di "Everblack" del 2002 fino al penultimo "Architects of Lies" del 2008?

Tante, troppe cose.
Innanzitutto l'uscita dalla line up dei fratelli Sandager, Mikkel alle clean vocals e Morten alle tastiere, con il ruolo di singer passato interamente al bassista Renè Pedersen che già si occupava di quelle estreme; come detto il cambio di etichetta, e lasciare la Century Media non è mai buona cosa, ed infine ma il più grave, ovvero quello del cambio di logo.

Ad eccezione del primo album "First Breath", totalmente avulso dal resto della discografia e dedito ad un death metal piuttosto rozzo e primordiale, i Mercenary non avevano mai cambiato logo...e cambiare logo spesso significa un taglio netto col passato...che purtroppo è giunto puntuale.

Ci piange il cuore ma i nuovi Mercenary hanno virato decisamente in territori metalcore...si, avete letto bene, metalcore: arrangiamenti e soluzioni elementari, brani che puntano a far presa in maniera subitanea, coretti banali e risibili, sui quali emerge impietoso il paragone con la voce pulita di Mikkel Sandager che era davvero un'altra cosa.
Ascoltare brani come "In a River of Madness" o "Memoria" è spiazzante e, scelta economica a parte, fatichiamo a comprendere come una band con una carriera di tutto rispetto ad un certo punto decida di buttare tutto artisticamente a mare...
"Velvet Lies" è l'ulteriore coltellata che fa vacillare tutte le nostre speranze: sono i Mercenary o i Killswitch Engage?

Intendiamoci, in ogni caso i Mercenary sono musicisti navigati, il disco è suonato benissimo e prodotto anche meglio, ma i nuovi brani sembrano scritti in distratti cinque minuti di applicazione con il manualetto del perfetto disco metalocore: quel magico e fantastico mix di death, prog e thrash venato dalle atmosfere tristi e decadenti di Morten è solo un lontano ed indimenticabile ricordo.

Poco consigliato anche ai die-hard fan della band danese...per tutti gli altri c'è da guardarsi indietro e ripescare le gemme del passato.

Per ulteriori approfondimenti, potete vedere la videorecensione qui sotto.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 mar 2011 alle 01:47

"...non è decisamente, onestamente un disco dal quale iniziare..." "...i grandi fan (?) possono trovare comunque un disco di -prot- discreta qualità -burp- come arramgiamenti -riprot-..." Dillo! Dillo! Sfogati! E' 'na mmerda! Si sta meglio dopo! :)

Inserito il 09 mar 2011 alle 19:43

Non vedo l'ora di ascoltarlo! però, senza il milgior cantante heavy/power della storia (secondo me) è normale un calo. Poi quoto Andrea, gran maglia Graz, sei un grande!!!

Inserito il 09 mar 2011 alle 15:47

non che noi abbiamo qualcosa contro il metalcore... (si guarda intorno) 'nzomma... XD GRAZ ---> MITO

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