Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:60 min.
Etichetta:Goimusic
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. TRANCE MIGRATION
  2. BREAK THE SEAL
  3. VENOM OF GOD (PATH OF DOOM)
  4. UNHOLY WAR
  5. ECLIPSE OF SOULS
  6. DARK EMOTIONS
  7. DARKNESS SWALLOWS ME
  8. THE GLOOMY LABYRINTS OF DEMENTIA
  9. ANCIENT FEAR
  10. REMINESCENCE OF HELL (VLAD'S DOMINIONS)
  11. MENTAL DISORDER (BONUS)

Line up

  • Konde: vocals
  • Oswarth: guitars, keyboards
  • Ivan: bass
  • Johann V.: drums, keyboards
  • Danna: soprano voice

Voto medio utenti

I Vampiria vengono dall'Argentina e sono una vera e propria sorpresa per gli amanti del black metal melodico e goticheggiante. La buona produzione fa in modo che le composizioni vengano valorizzate come si deve e la tecnica della band è tale da poter dimostrare un'ottima destrezza sia nell'esecuzione che nella composizione stessa. Tastiere atmosferiche accompagnano gli ottimi riff di chitarra che si alternano tra mid tempos, ritmiche a volte gothic (arricchite dalla voce soprano), up-tempo heavy metal e parti black. A mio avviso canzoni come la opening track, "Break the Seal", "Unholy War" la bellissima "Eclipse of Souls" (con tanto di voce pulita maschile), la veloce "Darkness Swallows - Me!" o la tecnica "Ancient Fear" fanno di questa band un'ottima realtà nel genere, capace di reggere il confronto con acts più noti e convincere così il pubblico (soprattutto quello nordico così come fanno da tempo gruppi come Graveworm, Mystic Circle, Suidakra, ecc). Mi hanno ricordato molto da vicino gli svedesi Siebenburgen e credo che con questo "Wicked Charm" i Vampiria possano raggiungere senza grossi sforzi i livelli della band succitata. Unica nota negativa è forse la ripetitività delle canzoni che in effetti in un'ora di musica è difficile da evitare (salvo casi particolari si intende!). Con un paio di songs in meno questo "Wicked Charm" poteva funzionare ancora meglio. In ogni caso lo consiglio agli amanti del black melodico e a chi ama cercare un buon prodotto anche fra le band "minori".
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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