Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:41 min.
Etichetta:Avenue Of Allies
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. LINE OF FIRE
  2. CHILDREN OF THE REVOLUTION
  3. WALK AWAY
  4. FINGERS
  5. STATE OF THE HEART
  6. HARDLINE
  7. THE HUNGER
  8. LET ME ROCK
  9. THAT’S WHY I FELL IN LOVE WITH YOU
  10. LOVE DIES HARD

Line up

  • Roberto Priori: Lead guitar
  • Giacomo Gigantelli: Vocals
  • Stefano Peresson: Guitars, keyboards
  • Stefano Gregori: Bass
  • Paolo Palmieri: Drums

Voto medio utenti

Per i lettori con una quarantina di primavere sulle spalle, "Line Of Fire" è una sorta di miraggio lontano che diventa finalmente realtà. I bolognesi Danger Zone registrarono questo platter alla fine degli anni '80, quando il loro approdo dall'altra parte dell'oceano (sponda L.A.) sembrava essere il preludio ad un successo planetario su vasta scala. Tutto era pronto, l'album si posizionava sulle migliori coordinate stilistiche dei vari Dokken, Ratt, Cinderella, Warrant e compagnia (hard) rockeggiante, che all'epoca spopolava in magazines, classifiche e pubblico. La produzione era affidata a grossi nomi della scena come Stefan Galfas, Noah Baron, Jody Gray e Mark Cobrin, i quali avevano lavorato precedentemente con artisti del calibro di Saxon, Meat Loaf, Winger, Savatage, Stryper, John Waite, Blackfoot, Ezo e Loudness. Boom annunciato? Niente affatto: sorgono casini di dimensione insormontabile con la casa discografica, che sposta la pubblicazione dell’album ad una perenne "data da destinarsi". Quando poi tutte le caselle del puzzle sembrano combaciare, ecco che l'uragano grunge spazza via un'intera generazione di gruppi, compresi i numi tutelari a cui i Danger Zone idealmente si ispiravano. Scoraggiata dalla fortuna avversa, la band emiliana torna quindi a casa, comprensibilmente con il morale sotto i tacchi. Finita la storia, inizia la leggenda: di "Line Of Fire" e dei suoi master originali si inizia a favoleggiare con insistenza e meraviglia. Nell'ambiente si dice che girino dei preziosi quanto irreperibili demo, ma tutto ciò contribuisce ad alimentare il rimpianto da una parte e l'aura di mistero dall'altra. Stiamo parlando dell’inizio degli anni '90 circa, e solo oggi la tedesca Avenue Of Allies mette la parola fine ad una "ferita" di lunga data, ma ancora non rimarginata. Queste dieci composizioni sono figlie dei “favolosi anni ‘80”, tuttavia in giro si sente nuovamente l’aroma e la voglia del rock ruspante del passato, grazie soprattutto alla passione di una generazione giovanile molto meno superficiale di quello che si vorrebbe far credere. Ecco allora che “Line Of Fire” diventa un album attuale, attualissimo, un album dove il divertimento non rinnega la sostanza, soprattutto per merito di una band che suona compatta come un bulldozer. L’impatto sonico è quello degli “heydays” del genere, grazie a canzoni dall’energia assolutamente contagiosa come la title-track, “Walk Away”, “Fingers” e “State Of The Heart”. La coppia d’asce formata da Roberto Priori e Stefano Peresson affila le lame, la perentoria voce di Giacomo “Giga” Gigantelli si staglia imperiosa su linee melodiche irresistibili, mentre la sezione ritmica Stefano Gregori (basso)/Paolo Palmieri (batteria) sembra sorella gemella del duo Juan Croucier/Bobby Blozter (Ratt, of course). Nonostante “Line Of Fire” sia un capitolo irrinunciabile per i tutti cultori del sound anni ’80, sembra proprio che le buone notizie non finiscano qui, e che i Danger Zone siano attualmente rintanati in studio per comporre del materiale nuovo di zecca, in previsione di un prossimo album. Bentornati!
Recensione a cura di Alessandro Ariatti

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