Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:47 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. A NEW DARKNESS UPON US (INTRO)
  2. DON'T NEED A REASON TO HATE
  3. BEHIND THE LIGHT
  4. KILLER OF SOCIETY
  5. DEAD FROM THE NECK UP
  6. THE CAGE
  7. BEAR THE SCARS
  8. BETRAYAL HAS A FACE
  9. PAIN IS WEAKNESS (LEEAVING THE BODY)
  10. UNMARKED GRAVE
  11. ASHES TO SCATTER
  12. MANTRA OF A DYING WORLD (OUTRO)

Line up

  • Adam Frakes-Sime: vocals
  • Scott Atkins: guitars
  • Antony ‘Mobs’ Mowbray: guitars
  • Ian Glasper: bass
  • Neil Hutton: drums

Voto medio utenti

Perfettamente prodotto da Andy Sneap, questa nuova fatica dei britannici Stampin' Ground non deluderà certamente tutti i loro fans di lunga durata e sicuramente ne produrrà inevitabilmente dei nuovi. Aumentata la potenza di fuoco dietro le pelli con la new entry Neil Hutton (ex Benediction), questo 'A New Darkness Upon Us' rappresenta forse il capitolo più oscuro e metallico della carriera di questa band, andando ad attingere a pieni mani dalle influenze Thrash che comunque non sono mai difettate in seno a questi ragazzoni tutta rabbia e cattiveria. Il sound attuale paga molto più dazio rispetto al passato agli Slayer, ma le ritmiche taglienti, la cristallinità del lavoro globale, la violenza del mood e qualche buona melodia (anche se pesante e grezza) lo fanno brillare di luce propria (prego ascoltare il tiro bestiale di composizioni quali 'Don't Need A Reason To Hate', 'Behind The Light', 'Killer Of Society' e 'Dead From The Neck' per rendersi conto della terremotante pressione sonora che questo dischetto sprigiona). I 47 minuti di tempo della lunghezza del platter mostrano una band che ancora sventola alta con fierezza la bandiera dell'Hardcore New School, sempre focalizzando l'attenzione sulla pressante esplosività di ogni singola traccia. Certo, non sempre la graniticità e la potenza è al 100%, ma diverse volte si ha come l'impressione di stare seduto su una bomba a tempo, pronta per esplodere dalla prima fottutissima nota. Oggi, nel 2003, la triade indiscussa della pura violenza HC applicata all’oltranzismo del Thrash moderno, di quello tagliente e maligno figlio di 'Reign In Blood' - e mi sto riferendo a Slayer (ovvio), Hatebreed e The Haunted - può trovare un degno quarto compare di cannibalismo sonico. Consigliato per chi vuole iniziare l'inverno con la giusta carica di grinta.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.