Motorhead - No Sleep 'til Hammersmith

Copertina SV

Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1981
Durata:40 min.
Etichetta:Bronze

Tracklist

  1. ACE OF SPADES
  2. STAY CLEAN
  3. METROPOLIS
  4. THE HAMMER
  5. IRON HORSE - BORN TO LOSE
  6. NO CLASS
  7. OVERKILL
  8. (WE ARE) THE ROAD CREW
  9. CAPRICORN
  10. BOMBER
  11. MOTÖRHEAD

Line up

  • Lemmy: vocals, bass
  • Eddie Clarke: guitars
  • Philthy Taylor: drums

Voto medio utenti

Nella vasta ed omogenea discografia dei Motorhead ho scelto questo live come simbolo rappresentativo della carriera di un gruppo che ha fatto la storia del Metal.
Pubblicato in un periodo dominato dal ciclone punk questo disco è stato punto di svolta e passaggio di consegne tra l'Hard Rock anni 70 e il nascente movimento heavy. Con la sua formidabile carica aggressiva ha avuto il pregio di soddisfare ogni tipo di ascoltatori, dal rocker tradizionalista fino alle schiere di giovani minimalisti garage-punk. Infatti restò a lungo nelle Top charts britanniche regalando una inaspettata popolarità ai Motorhead e alla pionieristica scena Metal contribuendo, ancora più dei precedenti lavori in studio, a creare i presupposti per l'inizio della sua epoca d'oro. Il disco racchiude il meglio della prima produzione del trio inglese e offre una versione ancora più rabbiosa, grezza, intensa, dei classici della band.
Si parte con l'assalto sonico e storico di "Ace of Spades", guidato dal tellurico Taylor, per proseguire con il basso di Lemmy in evidenza nella sulfurea "Stay Clean". Ruvidi riffs settantiani segnano lo speed bruciante di "The Hammer" e "No Class", un inno ancora attuale a distanza di 30 anni. A spezzare il battito furioso ci pensa l'atmosfera avvolgente di "Iron Horse" cavallo di battaglia degli esordi, dove l'alcolica voce di Lemmy assume connotati "spaziali" di grande effetto.
Brevi e fulminanti assoli punteggiano la mitica "Overkill" dal finale spezzacollo e sulla stessa linea si mantiene la secca e veloce "(We Are) the Road Crew". La seguente "Capricorn" è per me uno dei pezzi più belli mai scritti dal trio, dove alle solite linee musicali viene aggiunta una vena acida (oggi si direbbe heavy-psych) che dona al brano una tensione davvero unica. L'inarrestabile "Bomber" prepara il grande finale di "Motorhead", l'inno di battaglia, che esplode sul pubblico in delirio e chiude una cavalcata heavy che pochi gruppi hanno saputo eguagliare in decenni di metalliche note.
Un disco glorioso, storico, che non può mancare in una seria discografia metal.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 ago 2012 alle 08:45

"Un disco glorioso, storico, che non può mancare in una seria discografia metal. " AMEN

Inserito il 14 ago 2012 alle 12:58

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