Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2010
Durata:48 min.
Etichetta:Underground Symphony

Tracklist

  1. EMPTY MIRROR
  2. IT TAKES A MIRACLE
  3. LIAR
  4. BATTLE RAGES ON
  5. MY LIFE
  6. SILENTLY THE NIGHTS FALLS
  7. WHERE HAVE THE ANGELS GONE
  8. AWAY
  9. THE ANGEL OF THE LIGHT
  10. END OF THE DAYS

Line up

  • Roberto Quassolo: vocals
  • Daniele Mandelli: guitars
  • Alessandro Battini: keyboards
  • Luca Capelli: drums

Voto medio utenti

Al terzo album, i Dark Horizon proseguono nella loro personale ricodifica di un genere che da qualche tempo a questa parte sta ormai mostrando la corda. Infatti, dopo l'esordio "Son of Gods", orientato a quell'Italian Power Metal che all'epoca (eravamo nel 2001) era al massimo della sua popolarità e forza espressiva, avevano poi fatto un eccezionale balzo in avanti - sotto tutti i punti di vista: qualità e maturità compositiva ed esecutiva, resa sonora e personalità - con il successivo "Dark Light’s Shades", realizzato nel 2004.
Ora, con l'ultimo nato "Angel Secret Masquerade", mantengono le posizioni raggiunte ed allo stesso tempo riescono ad evolversi ulteriormente, permeando l'intero lavoro di un'eleganza e di un approccio compositivo che li vede spingersi verso, e talvolta oltre, i confini del Progressive e del Melodic Metal.
Ed è con questi intenti che l'album si avvia, senza alcun rischio di smentita: "Empty Mirror" ha un flavour seventies, certo accentuato dalle tastiere di Alessandro Battini, con un refrain ricercato ma non lezioso, dove si esalta Roberto Quassolo, una voce calda e versatile, che si impone anche sulla successiva "It Takes a Miracle", dove ad affiancarsi al gruppo (completato dal chitarrista Daniele Mandelli e dal batterista Luca Capelli, mentre manca un bassista di ruolo) scopriamo anche un quartetto d’archi, il Matrix Quartet. "Liar" mostra un'anima più vicina a quella del Class Metal e dell'Hard Rock, anche se nell'occasione Quassolo non si nega nemmeno un approccio con qualche sfumatura alla Dave Mustaine.
I Dark Horizon toccano invece velocità maggiori (comunque niente a che vedere con i Megadeth... al massimo i Royal Hunt) con "Battle Rages On", prima di riprendere un percorso più classico ("My Life") e melodico ("Silently the Nights Falls"), che subito dopo si irrobustisce tanto con "Where Have the Angels Gone", un brano dove nelle partiture strumentali si fanno notare ed apprezzare le sei corde di Mandelli ed un riuscito tocco Progressive, quanto con il Power Speed di "Away", con i Dark Horizon che sembrano gettare più di uno sguardo ai propri primi passi, anche se con risultati meno brillanti rispetto a quanto proposto nel corso del disco. Quella brillantezza che non manca di certo alla successiva "The Angel of the Light", a testimoniare la maturità di un gruppo in grado di dare vita a brani sfaccettati e sopratutto di classe e spessore. Il piano che sottolinea la conclusiva "End of the Days" non sarà poi particolarmente originale, ma risulta comunque efficace in un contesto che si fa forte delle elaborate soluzioni vocali, sia corali sia soliste.
Ottima anche la parte grafica che si accompagna al cd, che ci viene proposto in un curato ed elegante (stessi aggettivi usati per l'aspetto musicale: solo un caso?) digipack da parte della Underground Symphony che - e non è certo la prima volta - garantisce il suo apporto ad una scena e gruppi interessanti e meritevoli.

Future is coming from the Past...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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